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INIZIANO LE RICETTE NATALIZIE


Le temperature sono scese drasticamente e ieri abbiamo visto la prima neve della stagione.
Orma i negozi hanno iniziato il loro tour de force natalizio e sono ormai costantemente aperti ma se devo essere sincera ben poche erano le persone in giro ieri che sfidavano il freddo.
L'unica attrattiva per me è poter andare in giro a fare la spesa in queste giornate quando la gente è veramente poca e per una volta non sono presa dalla solita fretta della settimana e posso soffermarmi a studiare.
Di sicuro sembrerò una pazza perchè mi fermo magari su un articolo,lo prendo in mano penso a come utilizzarlo, lo riposo, controllo il prezzo, mi sposto, ci ripenso e poi lo compro; per fortuna direte voi e loro, i commercianti che mi devono sopportare, succede solo quando ho un po' di tempo in più, tipo in queste giornate.
Questo episodio mi è accaduto l'altro giorno dal verduriere di fiducia, davanti alla cicoria catalogna.
Dunque mi sono soffermata per all'incirca 5 minuti, pensando “io non l'ho mai mangiata, come la cucino?”. Ero in preda ad una crisi culinaria: come si fa a non aver mai mangiato un tipo di verdura così comune come questa?!.
La mia ignoranza andava colmata, così l' ho presa in mano e dopo lunghi ripensamenti più che altro per paura di rovinarla, e di “palpeggiamenti” per vederne la consistenza, l'ho comprata.
Magari molti di voi diranno che sono un po' tocca, alla mia età non aver mai mangiato la catalogna, ma sono pur sempre una cittadina e lo so che ho tante lacune che vanno assolutamente colmate: non è sempre facile allargare gli orizzonti di chi vive in città ed è abituato a mangiare le stesse cose standarizzate (è proprio su questo che mi batto nella educazione alimentare di mio figlio).
Se voi pensate che la prima volta che ho visto un tacchino avevo la bellezza di 16 anni!
Una mattina in vacanza con i miei in Egitto con il camper, mi sono svegliata e dal finestrino ho visto sto animale grossissimo: con tutto il fiato in corpo, ho gridato “Papà, papà, un mostro!”.
Mio padre ovviamente si svegliò di corsa e poi ridendo mi disse “E' solo un tacchino”.
Va beh, lasciamo perdere questo episodio deplorevole, (testimonianza della ignoranza cittadina), e passiamo alla ricetta: sformati di cicoria catalogna e pepe rosso.



400 GR CICORIA CATALOGNA
100 GR SPECK
1 MELA VERDE PICCOLA
½ CIPOLLA
3 UOVA
100 ML PANNA
100 GR FORMAGGIO SPALMABILE
100 GR GRANA PADANO
SALE
PEPE ROSSO



Tagliare finemente lo speck a listarelle.
Tagliare anche finemente la cicoria catalogna.
In un pentolino fare un soffritto con la cipolla tagliata a cui aggiungiamo lo speck e la catalogna.
Appena le verdure e lo speck diventano croccanti versare in una terrina a cui uniamo I formaggi, la panna e le uova precedentemente sbattute.
Incorporare anche la mela tagliata a dadini piccolissimi e poi regolare di sale.
Dare una lieve spruzzata di pepe rosso.
Versare negli stampini e cuocere per 30 minuti a 180°.
Trascorso il tempo lasciar leggermente raffreddare prima di girarli e servirli.

CLASSICITA'



Ieri mi è preso un raptus (tanto era sabato e quindi avevo più tempo); volevo mettermi alle prove con un classico della cucina, una di quelle ricette che se probabilmente fai il cuoco devi essere bravo ad eseguire ad occhi chiusi.
Giuro non è semplice per me seguire una ricetta perchè in fondo le leggo tutte per bene ma poi sono abituata a fare le modifiche per cui tendo ad uscire fuori “dal seminato”.
Ma questa che ho scelto per accompagnamento di un bel pesce bollito, doveva essere fatta nella maniera più classica, per cui mi sono messa in cucina con il libro, grembiulino addosso, frusta alla mano, pronta per creare la salsa Olandese.
Questa salsa famosa per essere servita di solito con gli asparagi, non è originaria dell' Olanda, come invece il nome sembra far credere, ma di una cittadina francese Isigny (tra l'altro famosa per un burro fantastico) intorno al 1800.

3 TUORLI
3 CUCCHIAI DI ACQUA
½ LIMONE
300 GR BURRO

Sbattere i tuorli con 3 ccucchiai di acqua, a fuoco molto basso, finchè non inizia ad addensarsi.
Aggiugere a questo punto il burro che avete fatto precedentemente sciogliere a parte, (avendo avuto cura di togliere la schiumetta), e continuare a sbattere energicamente.
Versare senpre rigirando il succo filtrato di ½ limone.
Quando tutto ben amalgamato togliere dal fuoco e lasciar leggermente raffreddare.

CUORISITA': se aggiungete un cucchiaio di senape esce la salsa moutarde.
con la scorza di arancia e ½ arancia rossa la salsa maltaise.

Voi cosa ne dite, anche questa volta sono riuscita nell'intento?

GELATO AUTUNNALE




Ormai è assodato che il freddo sta iniziando, le prime influenze ci stanno colpendo e la neve sta annunciando il suo arrivo.
Manca un mesetto a Natale ma io non riesco ancora a sentirne l'atmosfera, sarà per caso perchè sono sempre presa dall'orologio e dai mille impegni?! Sicuramente sì, ma la prossima settimana ho preso ferie apposta per addobbare la casa, per dedicarmi ai regali e sicuramente per poter passare del tempo in più con il piccolo, in modo da poter vivere con lui questo periodo dell'anno tanto amato.
Mi scuso perchè sarò in questi giorni un po' meno presente nei vostri blog, però produrrerò anche delle belle sorpresine per voi, che ovviamente saranno svelate a tempo debito (un po' di suspence è sempre doverosa a Natale).
Primo fra tutti di sicuro il pdf del primo contest che vedrete tra qualche giorno e che vi assicuro sarà strepitoso e poi anche la chiusura del secondo sulle minestre e zuppe:avete partecipato in tantissime e con ricette strepitose. La premiazione avverrà assolutamente per estrazione;e mi ci vorrà solo un giorno per preparare tutti i bigliettini perchè mi sa che abbiamo superato le 100 ricette!
E mentre ieri gli ultimi raggi del sole facevano capolino sulla mia veranda, ecco che allora mi è presa una voglia di gelatino sfizioso e assolutamente in linea con la stagione:



Gelato di castagne con cotognata
2 TUORLI
1 UOVO INTERO
125 GR ZUCCHERO
400 CC LATTE
150 GR PANNA
100 GR CASTAGNE PULITE E LESSATE
COTOGNATA A PEZZI

Versare l'uovo, lo zucchero, lo zucchero e la farina in un recipiente.
Sbattere il composto fin a quando diventa gonfio e spumoso.
Scaldare leggermente il latte e aggiungerlo delicatamente al composto con l'uovo.
Intanto frullare le castagne pulite e lessate a purè.
Aggiungerle al composto, girare e metterlo di nuovo in un pentolino.
Scaldarlo per qualche minuto senza farlo bollire.
Lasciar raffreddare. Passato questo tempo,unire la panna montata e i bianchi montati.
Girare e poi versare il contenuto nella gelatiera.
Tagliare intanto la cotognata a pezzi piccoli (la quantità a seconda dei gusti) e aggiungere anche loro nella gelatiera.
Al termine di 30/40 minuti riporre nel freezer (oppure mangiare subito!)



N.B.: la cotognata la fa mia zia, che io sappia, assolutamente l'unica della famiglia in grado di dedicarsi con tanto amore a queste e ad altre ricette lunghe da preparare!

INSALATA SPRINT





Oggi una ricettina veloce ma con una grande novità almeno per me.
A pranzo sono sempre sola in quanto il bimbo si ferma a scuola e il marito mangia a lavoro e, visto che sono sempre di corsa, in quanto lavoro otto ore e durante la pausa cerco anche di andare in palestra, devo per forza lasciarmi qualcosa di pronto e veloce.
Essendo sola posso spaziare a seconda dei miei gusti, rientrando ovviamente in un lasso di tempo di non oltre dieci minuti!
Lo so che sono esagerata, ma tutto nelle mie giornate è pianificato ed è assurdo ma vivo in settimana con l’orologio in mano quasi cronometrando ogni cosa.
Sarebbe bello vivere in posti dove potersi dimenticare dell’orologio, del telefono e del computer come succede quando si è in vacanza. Forse sarei presa ben presto da crisi di astinenza per internet e telefono, (più che altro per sentire le persone care) ma di sicuro l’orologio è al primo posto della black list; riuscirei facilmente a vivere senza, così non mi arrabbierei se la macchina davanti va troppo piano e mi fa perdere qualche minuto della mia tabella di marcia!
Ma ritorniamo alla ricettina, veloce e gustosa, che è molto proteica e salutare: insalata di fagioli a formella, feta, cipolle di Tropea e arancia.



80 gr FAGIOLI A FORMELLA GAROFALO (quindi già lessati)
70 GR FETA
1/2 CIPOLLA DI TROPEA (non troppo grossa)
GRATTATA DI ARANCIA
SALVIA
SALE, OLIO, PEPE

Tagliare a cubetti la feta e la cipolla finemente.
Unire in una terrina i fagioli a formella già lessati, la feta, la salvia tritata grossolanamente e la cipolla.
Condire con olio extravergine, sale, una spruzzata di pepe.
Grattare per ultimo l'arancia.



E ora passiamo alla novità: sono aperte le iscrizioni per il corso di cucina natalizia che si terranno nelle cucine del Coffee Break, venerdì 17 dicembre, in Alessandria.
Vi aspetto numerosi!
P.S.: a breve vedrete anche i volantini!



Come è strano alle volte il destino: oggi avrei dovuto essere qui ad aiutare l'organizzazione, dopo aver tanto sentito lei che ha sempre creduto in me, rivedere con molto piacere la mia socia di "eventi" e conoscere dopo tanti messaggi una persona splendida, invece sono a casa mia ad accudire un bimbo malato.
Poverino ci teneva tanto a mettere le mani in pasta insieme a tutti gli altri bambini e invece, scherzo del destino, si è preso l'influenza intestinale; dopo la scarlattina anche questa ad impedirgli di passare una gornata da protagonista insieme ad alri bimbi a cucinare, cosa che peraltro lui adora, (probabilmente vedendo me sempre dietro ai fornelli!).
Tutto era pronto, il camper preparato per la partenza e il cibo per sfarmarsi in questi giorni già caricato in cambusa, ma alla fine Montezuma è stato più veloce di noi.
Va beh, spero che ci saranno altre occasione per poter partecipare insieme a delle feste fantastiche e con propositi costruttivi come la Cometa pasticciona.
E visto che intanto le polpette di mele e Calvados erano già pronte per essere trasportate in un'altra regione e ora giacciono solitarie e abbondanate al loro destino, (nessuno si sente di mangiarle visto le condizioni fisiche), almeno cerco di postare la ricetta, così almeno anche loro avranno contribuito a qualche cosa!



300 GR POLPA DI VITELLO MACINATA
30 GR PECORINO
1OO GR MELA piu 1 MELA per contorno
1 UOVO
1 TAZZINA DI CALVADOS
1 CUCCHIAIO DI ZUCCHERO
OLIO, SALE E PEPE
1 CIPOLLA BIANCA PICCOLA

Sbuccciare e grattuggiare una mela, riunire la polpa in una terrina e unitevi la carne, l'uovo,la cipolla e il formaggio.
Tritare tutto finemente e formare poi delle palline.
Rosolare a fiamma bassa in un tegamino con poco olio, salare e sfumare con il Calvados.
Continuare la cottura per 10-12 minuti a fuoco dolce.
Tagliare una mela a fettine sottili a spessore di cm.1.
Aggiungerle alle palline e spolverizzarle all'ultimo tutto con lo zucchero.
Fatele caramellare, girandoli in continuazione.
Disponetevi nei piatti individuali e irrorate con il fondo di cottura.

COONTEST - RICETTE DEI SOSTENITORI

Visto che io sono debilitata, a voi una ricetta di una mia sostenitrice e amica per il contest, Sara; dice che è squisita e io ci credo!


Zuppa di pane, cavolo e zucca



Ingredienti per 4 pers.:

8 fette di pane casereccio (tipo toscano)
1 cipolla o porro
300g di zucca
300g di cavolo
100g di formaggio grana
Olio extra vergine d’oliva
Brodo vegetale

Preparazione:

preparare un brodo vegetale con carota, sedano, cipolla, prezzemolo e sale.
Tagliate le fette di zucca e buttatele nel brodo; fatele bollire per circa 10 minuti.
Nel frattempo tagliate finemente la cipolla e fatela soffriggere x qualche minuto e poi aggiungete il cavolo tagliato a julienne.
Mentre le verdure cuociono disponete in un contenitore (una teglia o dierettamete in un piatto fondo) unto con olio metà delle fette di pane, ricopritele con la zucca ormai cotta, il cavolo soffritto, cospargete con abbondante formaggio grattugiato e completate con le altre fette di pane.
Versate sopra il brodo dove è stata cotta la zucca necessario a inzuppare bene il pane, spolverate con ancora un po’ di formaggio e condite con un filo d’olio aggiungendo altre fette di pane e altro formaggio.
Mettete in forno per circa 30 minuti a 160°, fino a che si formi sulla superficie una bella crosticina dorata, oppure nel microonde a 500W per 15-18 min.

INSOLITO PANETTONE



Se non fossi capitata nel sito della Loison non avrei mai provato questa ricetta e con mio rammarico non avrei assaggiato una pasta così insolita e gustosa.
Si sa che la cucina è fatta anche di ricette nate per caso che alle volte risultano essere poi vincenti: vi assicuro che a casa mia penso di proporla a Natale, tanto è facile e in linea con i prodotti del periodo.
Nei supermercati gli scaffali sono ormai pieni da un mese di panettoni e pandori che mi piacciono molto, soprattutto semplici al mattino a colazione, ma mi stuzzicava l’idea di accettare la sfida della Loison per utilizzarli anche in altre preparazioni molto insolite.
Chi mi segue assiduamente sa che amo gli abbinamenti particolari e che soprattutto mi scateno con la pasta; infatti anche stavolta ha fatto da padrona in questa ricetta dove il suo sapore viene legato da un connubbio dolce-salato, morbido e croccante.
Ecco a voi i miei spaghetti con salmone e panna acida in crosta di panettone.



x 3 persone
240 GR SPAGHETTI
100 GR SALMONE
70 ML PANNA ACIDA
BRANDY

X la crosticina
1 SCALOGNO
100 GR PANETTONE
20 GR PINOLI
PEPE, SALE
ANETO
PEPERONCINO





Sbriciolare il panettone (con uvetta e canditi) mettendolo nel mixer insieme allo scalogno e a pochissimo peperoncino (a piacere si può omettere)
Far soffriggere la polvere di panettone in una padella antiaderente con un goccino di olio.
Far abbrustolire insieme anche i pinoli tritati molto grossolanamente.
Quando iniziano a prendere colore dorato lasciare risposare da parte.
Far cuocere la pasta secondo i tempi indicati.
Intanto tagliare a striscioline molto fini il salmone.
Intanto far scaldare leggermente in un pentolino la panna acida solo per qualche secondo, aggiungere il salmone continuando a girare.
Versare il goccio di brandy e fiammeggiare per far evaporare l’alcool.
Unire a questo punto anche un cucchiaio di acqua di cottura.
Versare la pasta al dente cotta e amalgamarla al sugo.
Servire nel piatto con la crosticina di panettone e le foglioline di aneto.
Versare un goccio di olio fresco a crudo e una bella grattata di limone.

CALDA MINESTRA ANTI INFLUENZA



Finalmente il bimbo sta bene ed è ritornato a scuola, meno male perché lo stare in casa forzatamente, lo rendeva molto nervoso e annoiato.
Io, a differenza sua, sto sempre peggio, la voce non tende a farsi viva (mio marito direbbe meglio) ma il problema è che mi è venuta anche la tosse e quindi dormo malissimo e in più continuo ad essere un po‘ impegnata con i corsi di cucina e quindi non ho molto tempo per curarmi.
Certo che queste giornate poi proprio non aiutano e allora fare una zuppa direi che è d’obbligo.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e che continuano a partecipare al mio contest (siete veramente in tantissimi!): ci sono tante bellissime ricette molto stuzzicanti e particolati e vi annuncio già che il p.d.f. richiederà molto tempo!!
Ringrazio anche la Garofalo per il bellissimo pacco pieno di ogni prelibatezza e che ovviamente mi ha dato lo spunto per questa minestra.
Girando qua e là tra le ricette che mi sono arrivate sono rimasta particolarmente colpita da un accostamento particolare usato da Saretta; subito ho deciso che dovevo provarlo, ovviamente rivisitando la sua minestra con gli ingredienti a mia disposizione:minestra di fagioli a formella, acciughe sotto sale e spruzzata di arancia

X tre persone
110 GR PASTA MISTA SECCA GAROFALO
3 ACCIUGHE SOTTO SALE
100 GR FAGIOLI A FORMELLA GAROFALO (Già LESSATI)
2 PATATE GRANDI
SCORZA GRATTUGGIATA DI UNA ARANCIA
70 GR NOCI
1 CUCCHIAIO DI FARINA (se necessario)
BRODO DI VERDURE Q, B.

Ridurre a farina le noci.
Lessare a parte le patate.
Intanto pulire le acciughe e passarle sotto l’acqua corrente per togliere il sale.
Farle sciogliere con un goccio di olio in una pentola. Aggiungere a questo punto i fagioli.
Lascia insaporire girando continuamente e poi aggiungere il brodo molto lentamente (all’occorrenza anche un cucchiaio di farina). Stemperare bene in modo da non formare grumi.
Aggiungere le patate lessate tagliate a pezzetti e continuare la cottura per almeno dieci minuti.
Frullare il tutto.
A me i minestroni piacciono facendo cuocere a parte la pasta e poi aggiungendoli dopo alla crema.
Servire nel piatto la crema con la pasta e poi una bella grattata di arancia fresca facendo attenzione a non finire sulla parte bianca amara.



N.B.: i fagioli a formella sono così detti per la loro forma, si coltivano in provincia di Napoli, nella zona dell’Acerrano-Nolano e sono alla base di molti piatti della cucina tradizionale napoletana; sia fresche che essiccate, si usano sia negli antipasti, su bruschette, cucinati nelle minestre o in abbinamento con la pasta. Viene preferito per la rapida cottura e il particolare sapore di ortaggio fresco

DOLCEZZA DI CASA



Che bello ritornare a casa e circondarsi dal calore della propria casa e dei propri famigliari.
Domenica è stata la classica giornata uggiosa e nebbiosa di novembre, di quelle ideali solo per starsene chiusi in casa a crogiolarsi nel letto, farsi le coccole e fare da mangiare per i propri cari come dimostrazione di amore e di affetto.
Già perché la cucina per me è proprio questo: il modo di viziare e circondare di premura le persone che amo, cercando di assecondare i loro desideri, creando qualcosa che li renda speciali perché sapranno che è stato creato solo per loro.
Lo stesso ragionamento lo applico sia per la famiglia che mi circonda, sia per gli amici che ci vengono a trovare, creando una atmosfera adatta a loro e assolutamente cercando di conoscere in anticipo sia i loro gusti che le loro eventuali allergie, visto che ormai purtroppo sono sempre più in aumento.
Cosa c'è di meglio che farsi perdonare se non con un dolcino cioccolatoso ma anche autunnale, con una crema leggermente avvolgente?!
Ecco che allora mi sono subito messa all'opera per stuzzicare la voglia di dolcezza al mio bimbo e a mio marito con una millefoglie di castagne e nocciole con crema di cioccolato al latte.



X le millefoglie x 4 persone
100 GR CASTAGNE BOLLITE PULITE
80 GR BURRO FREDDO
50 GR BISCOTTI SECCHI
20 GR NOCCIOLE TOSTATE
1 CUCCHIAIO DI CACAO AMARO

Tostare le nocciole.
Frullare tutto insieme i biscotti, le castagne, le nocciole e il cacao.
Quando le avremo ridotte in polvere abbastanza grossolana aggiungere il burro molto freddo.
Prendere il composto e lasciar raffreddare leggermente in frigo.
Passato almeno una mezz'ora stendere il composto su una placca da forno rivestita da carta da forno e con un coppa-pasta formare tanti cerchi.
Mettere nel forno e lasciar cuocere a 180° solo per 5/7 minuti.
Attenzione a non far bruciare. Spegnere e lasciar raffreddare fuori dal forno.
Intanto preparare la crema

x la crema
100 ML PANNA
100 GR CIOCCOLATO AL LATTE (BUONA QUALITA')

Mettere in un pentolino la panna e lasciar scaldare a fuoco moderato. Non far bollire.
Aggiungere il cioccolato spezzettato, spegnere il fuoco e continuare a girare in maniera da sciogliere il cioccolato molto lentamente.
Mettere nel frigo per un paio di ore in maniera che si rassodi.
Passato il tempo versare la crema al cioccolato in un sac à poche.
Comporre il dolce mettendo un primo disco alle castagne poi riempire con la crema con il sac à poche, un altro strato e un ultimo disco.
Mangiare abbastanza velocemente prima che il vostro vicino di tavola addenti anche il vostro!

LE TAMERICI



Eccomi finalmente a casa senza voce ormai:lo sapete che dopo tanto girare adesso ho voglia di cucinare?! Penso che passerò l'intera giornata a coccolare i miei in casa cucinando, visto che intanto questa pioggerellina invita!
Ma intanto vi racconto di ieri: sono stata invitata a partecipare alle finali di “crea un prodotto per le Tamerici”; non ho vinto ma in effetti la prima classificata meritava tutto il rispetto e l'ammirazione.
Devo dire che ho apprezzato molto vedere la sede di quest'azienda dove organizzano corsi di cucina molto interessanti e creano prodotti meravigliosi, di aver rincontrato il signor Gianfranco sempre gentile e cordiale, peccato solo che l'evento non era per food blogger!!
A voi qualche foto di questa selezione, e domani giuro una bella ricetta!







SERATA IN GIALLO



Eccomi qui reduce da una serata molto particolare in un ambiente di tutto rispetto a Milano:le cucine di Giallo Zafferano.
Dopo un viaggetto in macchina e tanta strada a piedi io e la Pat siamo arrivate in queste meravigliosa cucina piena di ogni meraviglie, enorme e spaziosa, molto ben illuminata (ovviamente) con adiacente una sala da pranzo favolosamente arredata per la cena circondata da ogni libro e rivista di cucina.....insomma il paese dei balocchi per noi food blogger!!
Ognuno di noi dopo una intervista e una mezz'ora in streaming doveva a sorteggio insieme ad un compagno fare una loro ricetta.
Questo era il menu:
- Caviale di melanzane
- Bruschette con pomodorini e funghi trifolati
- Felafel
- Pasta con crema allo zafferano, zucchine e pinoli tostati
- Risotto alla Monzese (zafferano e salsiccia)
- Cous Cous speziato con spezzatino di tacchino e di verdure
- Tortini al cioccolato con cuore morbido e crema inglese

A me è toccato le bruschette insieme ad Alice di Food Couture.
Alla fine abbiamo cenato tutti insieme potendo parlare liberamente; peccato che non siamo riuscite a mangiare il dolce perchè la strada di ritorno per noi era lunga.
Concludo velocemente dicendo che ogni incontro tra food blogger è sempre positivo perchè comunque ti rendi conto come dietro ad uno schermo si ritrovino persone reali, accomunate dalla stessa passione, ma ma mi sono resa anche conto che però dietro a quello che scriviamo e che voi leggete ognuno di noi ha delle finalità ben precise, non sempre per tutti uguali!!!
Grazie a tutto lo staff di Giallo Zafferano, molto gentili e ben organizzati a tutte gli altri foodblogger:Stefania,Matteo,Alice,Lucia,Alessia,Cecilia,Sibilla,Stefania,Elena, Elisa,Gaia,Manuel
Scuserete la velocità del mio post ma adesso mi devo di nuovo mettere di nuovo in cammino e per un'altra meta.....a tra poco un altro resoconto!







PRIMO CONSOLANTE



In casa siamo ammalati, io mi trascino mal di gola cronico ma cerco di stare in piedi e il bimbo ha la scarlattina.
Tutto la routine quotidiana è stata sovvertita e per fortuna ci sono i "santi nonni!".
In compenso io sarò in giro per diversi appuntamenti che vi svelerò pian piano; il primo è quello che già vi avevo preannunciato di stasera nelle cucine di Giallo Zafferano, (giuro che domani avrete tutti i particolari.
Lo so, non odiatemi ma sarò un po’ meno presente nei prossimi giorni nei vostri blog, ma di più in giro per l'Italia, e lo devo proprio dire…. ultimamente mi sento un po’ come il prezzemolino, che per me abituata ad essere riservata è un bel cambiamento, (chissà magari inizio a prenderci gusto?!).
Immagino che siate curiosi ma vi svelo tutto man mano che avviene e nulla sarà omesso!!
Visto che in casa stasera devo lasciare qualcosa di pronto all’ammalato e al povero papà che dovrà badare al pupo disperato dall’obbligo di stare a casa, ho pensato a qualcosa che si può preparare prima e solo scaldare, dolce e consolante e riparatorio data la mia assenza nei prossimi giorni: crèpes di grano saraceno con zucca, taleggio e noce moscata.

X les crepes:
330 GR FARINA DI GRANO SARACENO
SALE GROSSO
75 CL ACQUA TIEPIDA
1 UOVO
OLIO DI OLIVA (GUSTO DELICATO).



Preparazione
In una ciotola mescolate la farina di grano saraceno con il sale grosso.
Versate l’acqua in due o tre volte e mescolate il tutto usando una frusta fino ad ottenere una pastella omogenea e densa, aggiungete poi l’uovo, continuando a mescolare.
Lasciar riposare qualche ora.
Ungete la padella per le crêpes con un tovagliolo imbevuto di olio. Versate una mescolata di pastella, attendete che la crêpes prenda colore, per poi staccarla con l’aiuto di una spatola, e giratela. Lasciatela cuocere ancora un minuto circa.
Mettere da parte e lasciar raffreddare.

X il composto
200 GR ZUCCA PULITA E COTTA
150 GR TALEGGIO
50 GR BURRO
SALE, PEPE
NOCE MOSCATA

Tagliare una parta di zucca e farla cuocere nella pentola a pressione.
Togliere la pelle e i semi e schiacciare con una forchetta la polpa.
Unire il sale, il pepe e una bella grattata di noce moscata.
Intanto far sciogliere a fuoco bassissimo il taleggio con la noce di burro e unirlo al resto alla zucca.
Girare il composto e far raffreddare.
Riempire le nostre crèpes, metterle in una teglia e servire leggermente gratinate con un filo di olio e una bella spruzzata di parmigiano.

SEPPIE NEL BARATTOLO



Come penso la maggior parte di Voi la mia piccola camera straborda di libri di cucina, ogni tanto che ne compro qualcuno e lo nascondo o meglio cerco di metterlo per bene dietro agli altri per evitare i rimproveri di mio marito.
Ma ultimamente ho capito che nella biblioteca pubblica della mia città c’è la sezione riguardante la cucina, allora furtiva mi aggiro ogni tanto per vedere i nuovi arrivi che poi prendo in prestito e magari fotocopio le ricette interessanti; purtroppo non sono molto aggiornati ma ogni tanto si fanno piacevoli scoperte.
Sabato facendo un giro di ricognizione mi sono accorta di un nuovo arrivo: le ricette di Alfonso Caputo, chef della Taverna del capitano a Marina del Cantone.
Tutte molto carine ma anche molto elaborate, sicuramente ricette adatte a grandi chef, non per me food blogger alle prese con una cucina non troppo grande e con utensili comunissimi.
Sono rimasta particolarmente colpita però dalla sua ricerca nel preservare il più possibile il gusto naturale del pesce.
Ho pensato così a questo metodo alternativo per cuocere le seppie in modo da non alterarne il gusto ma al massimo valorizzarlo.
Sono rimasta piacevolmente colpita da questo tipo di cottura, veloce e inoltre anche molto carino da presentare che secondo me può adattarsi bene anche con la carne.



L’elemento più importante:
1 BARATTOLO DI VETRO A CHIUSURA ERMETICA


X due persone e quindi un contenitore dalle dimensioni di quello che vedete in foto
200 GR SEPPIE PULITE
1 SPICCO D‘AGLIO
ANETO
1/2 CIPOLLA ROSSA DI TROPEA
OLIVE TAGGIASCHE
GRANI DI PEPE ROSSO
1/2 FINOCCHIO
1 ARANCIA SUCCO



Pulire le seppie fresche e tagliarle ad anelli.
Farli scottare molto velocemente in una pentola antiaderente con un poco di olio.
Appena hanno preso colore dopo qualche minuto, metterli dentro un barattolo di vetro a chiusura ermetica in cui metterete un po’ di granelli di pepe rosso, qualche oliva taggiasca, la mezza cipolla e il finocchio tagliate a rondelle.
Ricoprire con il succo di arancia filtrato e poi completamente con olio di oliva extravergine, (non troppo forteo acido), e la poca acqua che avranno rilasciato precedentemente.
Mettere il barattolo in una pentola più grossa dove versiamo dell’acqua salata e ricoprirli quasi fino al bordo.
Far prendere il bollore e lasciar cuocere per almeno 10 minuti.
Togliere il barattolo dalla pentola, asciugarlo e lasciar raffreddare.
Servire nel barattolo, anche fredde sono buonissime!

DOLCEZZE



Sono perfettamente d’accordo con Ambra quando dice che nulla crea più aspettative di un bel vassoietto che esce dalla pasticceria.
A me capita che quando voglio veramente premiarmi entro in una pasticceria e mi scelgo un piccolo (giuro piccolo!) vassoio pieno di delizie che mangio da sola (di nascosto perché altrimenti finirebbero subito) in assoluto e religioso silenzio.
Quando apro il vassoio sto con il naso attaccato per guardarli bene e cercare di capire quale deve essere il primo che finirà a contatto con le mie papille gustative; cerco di ponderare bene la cosa, allungando il tempo di attesa e cercando di partire con sapori più neutri, tipo la panna, per finire poi di solito al cioccolato.
Non mi piacciono molto i pasticcini con i liquori per cui di solito li evito, ma le più contese in casa rimangono di sicuro quelle a frutta.
Avete presente quelle tartellette con la frutta brillante e lucida, tirate a festa sotto uno strato godurioso di crema che sono di solito sempre in prima linea del bancone? (lo so che la vostra salivazione sta aumentando!)....ebbene quelle sono al centro di vere e proprio corse in casa a chi le agguanta per primo.
Ogni tanto(succede poco però) sono presa da manie di grandezza e se mi sveglio presto mi viene lo schizzo di preparare un vassoio di pasticcini;ovvio che le tartellete alla frutta occuperanno metà del vassoio.
Stavolta volevo provare una versione diversa, sicuramente più autunnale e mi sono venute in mente queste tartellette con crema di agrumi all'uva caramellata.

X la frolla
250 FARINA
50 POLVERE DI MANDORLE
1 UOVO E 1 TUORLO
80 GR ZUCCHERO
150 GR BURRO

x la salsa
5 CUCCHIAI DI PANNA
175 ML DI LATTE CONDENSATO ZUCCHERATO
SCORZA GRATTUGGIATA DI UN LIMONE
SCORZA GRATTUGGIATA DI UN ARANCIO
CHICCHI D'UVA (uno per tartelletta)



Preparare la frolla nella maniera classica, lavorando velocemente e con gli ingredienti non caldi; formare un panetto e lasciare riposare in frigo per un paio di ore.
Frullare la panna e il latte condensato con le scorze degli agrumi fino a che si monta leggermente.
Lasciar risposare in frigo almeno per due ore.
Preparare il caramello mettendo in un pentolino l'acqua con lo zucchero.
Portate ad ebollizione lo sciroppo senza rimestare, solo leggermente scuotendo la teglia.
Quando prende un bel colore dorato togliere dal fuoco e immergere velocemente i nostri acini.
Tirarli su uno a uno con una pinza lasciando magari la goccia della cristalizzazione.
Lasciar raffreddare.
Passato il termine riempire un sac à poche con la crema e farcire le tartellette.
Sistemare sulla tartelletta l'acino di uva caramellato.



Con questo partecipo al contest di Ambra:

SPAGHETTI NUMERO ZERO



Stavolta ho avuto paura di aver azzardato troppo e che mio figlio, abituato comunque ai miei abbinamenti strani, si sarebbe rifiutato di mangiarli.
Invece hanno avuto grande successo, penso sicuramente per merito degli spaghetti più che per il sugo: infatti ne ho utilizzato un tipo unico e speciale.
Dal Salone del Gusto mi ero ripromessa di non mangiare più pasta per un pochino (solo perchè non mi ero tirata indietro ad assaggiarle tutte) ma dalla dispensa sentivo arrivare una vocina a mo’ di sirena “Provami, provami, provami”.
Ogni volta che aprivo quell’anta la sua vocina si faceva più insistente e se per caso il mio occhio cadeva sul pacchetto non nascondo che mi si stringeva il cuore. Finché ammaliata e rapita ieri l’ho preso in mano e ho detto “E’ arrivata la tua ora!”
A questo punto, almeno per chi non è stato al Salone del Gusto, la domanda sorge spontanea.”che cosa ha di tanto particolare quel pacchetto di pasta, a parte il fatto che parla agli uomini?!"
Ma è il pacchetto numero zero, della Garofalo, nato dalla collaborazione con l' università di Napoli Federico II. Tutto è ecosostenibile e biodegradabile, dalla pasta, ai cartoni e al pack e all'inchiostro sulla confezione:una vera utopia ora diventata realtà.
Penso che veramente il pacchetto parli, di sicuro il gusto è ottimo e se poi pensiamo che l’impatto ambientale è zero, direi che non c’è da aggiungere altro.
Vi consiglio veramente anche quest’abbinamento perché è molto gustoso e se è piaciuto anche al mio bimbo, direi che è stato un successo.
Vi consiglio, se proprio non vi garba l’aringa affumicata,di sostituirla con il salmone, che forse è più dolce e più usuale nelle nostre tavole, soprattutto adesso che andiamo verso le feste natalizie.



X 4 persone:
350 GR SPAGHETTI ZERO GAROFALO
2 ARANCE (il succo)
50 GR CIPOLLA BIANCA
1 CUCCHIAIO DI ZUCCHERO DI CANNA
70 ML PANNA ACIDA
1 ARINGA AFFUMICATA DI PICCOLE DIMENSIONI
ANETO
GRATTATA DI SCORZA DI ARANCIA
OLIO, SALE



Pulire le cipolle e tagliarle finemente.
Versare un goccio di olio in una padella e lasciarle rosolare.
Appena prendono colore aggiungere lo zucchero di canna e lasciar leggermente caramellare
Spremere le arance in modo da ottenere il succo; filtrarlo e unirlo alle cipolle amalgamando anche con la panna acida.
Intanto pulire l'aringa e tagliarla a pezzi molto piccoli.
Mettere la pasta a cuocere e quando è al dente versarla nella pentola con il sughetto amalgamandola se necessario anche aggiungendo un cucchiaio di acqua di cottura. Aggiungere all'ultimo i pezzi di aringa, l'aneto tritato grossolanamente, un filo di olio fresco e una grattata di scorza di arancia.

DOLCETTI DI MELE E SEMI DI PAPAVERO



Vi capita anche a voi alle volte di partire da una idea per arrivare poi alla realizzazione di qualcosa d’altro?! E’ quello che è capitato a me con questi dolcetti.
L’idea iniziale era quella di provare a fare il lemon curd, ma poi mi sono detta:”va bene lo faccio ma poi mi tocca mangiarmelo tutto da sola e se poi non mi piace perché troppo dolce lo butto via?”
Allora ho pensato di rimediare facendone poco e accompagnandolo ad un dolcetto semplice e veloce da mangiare al mattino.
Visto la penuria degli ingredienti nel frigo, causa vacanzina, ecco che cosa sono riuscita a fare:dolcetti con mele e semi di papavero accompagnati da lemon curd.



X il lemon curd
80 GR BURRO
2 UOVA + 2 TUORLI
120 GR ZUCCHERO
2 LIMONI
1 CUCCHIAIO MAIZENA

Sciogliere a bagnomaria il burro mescolandolo con lo zucchero.
Quando si sarà ben amalgamato, unite le uova precedentemente sbattute, la scorza e il succo filtrato del limone dove avrete disciolto la maizena, continuando a mescolare lentamente: tenete il fuoco molto basso: la crema non deve mai bollire.
Continuare a girare finchè non si addensi.



X i tortini
280 GR FARINA
100 GR BURRO
400 GR MELE PULITE
40 GR SEMI DI PAPAVERO
100 GR MIELE
3 UOVA
1 BICCHIERE LATTE
1 BUSTINA LIEVITO
GRATTATA DI BUCCIA DI LIMONE


Montare il miele con le uova e il burro fino ad ottenere un composto gonfio.
Pulire intanto le mele dal torsolo e dalla buccia e grattarle; unirle al nostro composto di uovo continuando a girare.
Unire pian piano il latte e la farina sempre mescolando in maniera tale da non formare grumi.
Per ultimi unire i semi di papavero, la buccia grattugiata di limone e la bustina di lievito.
Versare nei nostri stampini e infornare a 180° per 40 minuti.

Servire accompagnando i dolcetti con il lemon curd.

Apro una piccola parentesi per svelarvi un’altra e-mail arrivata mentre ero in giro: sono trai dieci fortunati vincitori di una cena tra food blogger nelle cucine di Giallo zafferano venerdì 12 novembre a Milano.

RAVIOLI DI CARDI



Girare mi piace moltissimo non solo perchè si vedono posti nuovi ma anche per l'incontro con le persone vere, con la nostra storia e cultura, e non ultimo anche assaggiare piatti nuovi lo trovo molto stimolante.
Quabd rutirno a casa però il primo impulso è sempre quello di dedicarmi alle ricette della mia tradizione,perchè ammettiamolo adoro provare nuovi abbinamenti e gusti ma sono fortemente legata, culinariamente parlando, con le origini.
Per cui vi voglio proporre questi ravioli di cardi con salsa di acciughe, piatto tipico delle mie terre, ovviamente in questo periodo!.



200 GR FARINA
50 GR SEMOLA
2 UOVO
ACQUA Q.B. (circa 60/70g)

350 GR DI CARDI PULITI
100 GR RICOTTA
50 GR PARMIGIANO
BURRO, SALE

x la salsa
2 ACCIUGHE SOTTO SALE BELLE GROSSE
6 CUCCHIAI DI OLIO DI OLIVA
100 ML PANNA



Impastare gli ingredienti per la sfoglia, coprire il tutto con della pellicola e lasciare riposare almeno mezz'ora.
Nel frattempo, pulire i cardi privandoli dei filamenti, sbianchirli in acqua fredda, limone e farina e poi bollirli in acqua bollente salata per 15-20 minuti,
Scolarli, tagliarli a tocchetti e ripassarli in padella con 30g di burro e a recipiente coperto per 30 minuti circa. Togliere il coperchio e fare asciugare bene il composto per altri 5 minuti.
A questo punto, frullare i cardi con il grana e la ricotta e aggiustare, se serve, la consistenza con il pangrattato.
Riprendere la sfoglia e tirarla sottilissima.
Usare uno stampo per gli agnolotti, stendere la sfoglia e distribuirvi il ripieno all'interno e richiudere con un altro strato di sfoglia.
Intanto preparare la salsa semplicemente togliendo il sale alle acciughe sotto l’acqua e pulendole della lisca.
Farle scogliere nell’olio caldo e quando iniziano a disfarsi aggiungere la panna.
Cuocere gli agnolotti e condire con la salsa alle acciughe.

FOTO DI UNA GITA E RICETTA DI UN SOSTENITORE

Ecco il motivo perchè ero un po' assente ai vostri commenti:una gita fuoriporta tra Arezzo, Chiusi, Città della Pieve e Perugia, inutili dirvi che sono città fanastiche, ricche di storia, ospitali con persone molto cordiali.










Sulla mia posta elettronica al ritorno ho trovato altre ad altre e-mail, di cui vi spiegherò in seguito, anche questa di un sostenitore che vuole partecipare al contest.
Molto volentieri la pubblico subito:


In famiglia siamo ghiotti di zucca, in tutte le sue forme. Che c'è di
più bello di una bella crema di zucca quando uno torna a casa dal
lavoro in una grigia e umida serata di autunno? Solo a sentirne il
profumo uno è rimesso in pace con il mondo.
Comunque, la crema di zucca si presta a mille varianti e cercavo
qualcosa di nuovo. Sono partito da un libro di cucina orientale,
riscrivendo la ricetta da zero perchè non fosse troppo esotica per i
nostri palati, ma sempre mantenendo l'accostamento centrale che mi
intrigava, zucca e latte di cocco. E direi che il risultato è
decisamente riuscito, in casa hanno pulito i piatti con le dita...

Ingredienti (*6 porzioni):
zucca 1kg
latte di cocco 25 cl
sale
pepe
noce moscata
prezzemolo o coriandolo fresco per guarnire
crostini (non fanno mai male)

Ripulire la zucca dai semi e dalla buccia e farla a cubetti
Mettere i pezzi di zucca in una pentola (io adoro il coccio, ma non è
indispensabile)
Aggiungere del buon brodo fino a ricoprire appena la zucca.
Portare a ebollizione e far cuocere per altri 20 min a fuoco basso basso.
Aggiungere il latte di cocco, passare al mixer e aggiungere le spezie a piacere.
Servire calda calda con tanto amore.

Il vostro Dynoz