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CIN CIN !!!...


Almeno una volta all'anno cerchiamo di concederci una breve scappata a Marsiglia da nostro cugino Maurice.
Maurice è un personaggio d'altri tempi che vive in una bellissima casa immersa nella campagna provenzale gelosamente protetto dai suoi due splendidi cani.... e da una collezione di armi che testimoniano il suo passato militare.
Maurice è un uomo che ama molto la famiglia e la buona tavola e ritrovarsi con lui è per noi tutti una gioia. Con lui le ore scorrono quasi senza accorgersene tra chiacchiere, cibo e buon vino.
In queste occasioni Maurice ama condividere la sua riserva di Champagne, ed è grazie a lui che abbiamo imparato ad apprezzare questo vino fino in fondo.
Per noi italiani lo Champagne è quasi sempre sinonimo di grandi marche costosissime e che personalmente mi lasciano un po’ di disappunto.
Maurice ama rifornirsi ogni anno presso una cooperativa di produttori della regione dell’Arce, la zona più a sud delle tre dove lo Champagne viene prodotto.
…. e così, con la “scusa” di visitare una regione splendida come quella dove lo Champagne viene prodotto, ci siamo ritrovati un giorno con il nostro camperino a Ville sur Arce di fronte al cancello di Chassenay d’Arce.

Il “rifornimento” del camper è stato preceduto da una visita guidata e da una degustazione che ci ha permesso di apprezzare le sottile differenze tra i cepages che compongono il bouquet dei diversi tipi di Champagne prodotti. La sorpresa più grossa è stata scoprire che il top della gamma (assolutamente da provare !!!) costa meno della bottiglia più economica che si trova da noi nei supermercati.
Imperdibile poi è la visita di Reims, 150 km più a nord, la “cattedrale” dello Champagne dove si possono visitare le sue famose cantine, veri labirinti scavati sotto la città. Per la verità le visite guidate delle grandi maison ci hanno fatto rimpiangere  l’atmosfera di cordialità e familiarità che avevamo trovato da Chassenay.

Sicuramente molti di voi visiteranno la Francia, cogliete l’occasione di fare una piccola deviazione dalle rotte turistiche tradizionali per una puntata a Ville sur Arce!
… e per farvi venire più voglia vi propongo una sfiziosa ricetta a base di Champagne che dovrete con sacrificio sottrarre alla vostra sete!






Verrine di champagne e frutta di stagione


250 ML ACQUA TIEPIDA
7 GR GELATINA
100 GR ZUCCHERO
200 ML CHAMPAGNE
SUCCO DI ½ LIMONE
12 KUMQUAT
12 CILIEGIE
FIORI DI CAMOMILLA



Sciogliere la gelatina in metà acqua per qualche minuto in modo che si ammorbidisca.
Intanto far scaldare l'altra metà di acqua in un pentolino con lo zucchero e girare fino al completo scioglimento.
Aggiungere la gelatina ammollata e precedentemente strizzata.
Versare poi delicatamente lo champagne, mescolando delicatamente e togliere dal fuoco.
Pulire la frutta e dividere le ciliegie a metà privandole del torsolo e tagliare a rondelle i kumquat.
Versare una parte del nostro composto allo champagne in una verrina, buttare dentro qualche frutto e qualche fiore di camomilla e riporre in frigo per almeno una ora.
Ripetere questa operazione per tre volte in modo da gelatificare la frutta a più strati fino ad esaurimento del composto.
Se per caso il composto avanzato nel pentolino si dovesse nel frattempo rapprendere riscaldarlo per qualche minuto.




POLPO,... MON AMOUR



Ebbene si siamo agli sgoccioli, pronti alla partenza per le vacanze e i preparativi si stanno ultimando.
Stuoia, ombrellone, cappello, crema abbronzante, fiocina, ecc...
Ma hai scritto bene..... hai intenzione di far strage?!
Ebbene si come ogni anno le vacanze saranno all'insegna del mare, con un marito che scalpita per pescare qualche polpo, una consuetudine ormai antica e dal sapore mitologico.
Riuscirà il nostro Poseidone a vincere sui polpi, visto che quest'estate pare sia latitanti in Liguria, meta abituale di questa mattanza?!
E soprattutto cosa se ne farà Poseidone dei polpi che pescherà visto che quest'anno ha deciso di arenarsi sullo scoglio di un villaggio turistico all inclusive?.
A breve partirò con queste mille domande (questo però non è ancora il saluto finale) ma per ora vi lascio la ricetta preferita per cucinare il polpo..... quella autentica.... della mamma!

2 KG POLPO
40 GR OLIVE VERDI
2 UOVA SODE
1 CUCCHIAIO DI SENAPE
SALE
OLIO
MANCIATA DI PREZZEMOLO

Far bollire le uova sode in acqua bollente e poi far raffreddare e tenere da parte.
Intanto preparare il polpo per la cottura; dopo averlo pulito (se fresco) metterlo nella pentola a pressione con acqua fredda e un tappo di sughero.
Far cuocere per 25 minuti circa.
Trascorso questo tempo spegnere la pentola a pressione e lasciar riposare il polpo nella sua acqua per almeno una ora.
Poi prenderlo, pulirlo ulteriormente della pelle che si sfilerà facilmente e tagliarlo a pezzettini.
Una volta completamente raffreddato metterlo in una ciotala e unirlo alle olive tagliate sottili a rondelle e al bianco dell'uovo sodo rotto a pezzetti..
Intanto preparare una emulsione con la senape, olio (almeno mezzo bicchiere) il prezzemolo tritato finemente, sale e poi il rosso d'uovo schiacciato.
Condire la nostra insalata di polpo con questa vinagrette, amalgamare gli ingredienti e servire freddo.
N.B.: per chi gradisse può aggiungere qualche patata lessa.

DOLCE TRADIZIONE

Una tradizione ormai consolidata di mia mamma appena arriva al mare è la raccolta delle amarene.
In questa zona, appena un pochino più nell'entroterra, vi sono moltissime piante di amarene incustodite che ogni anno si riempono di frutti rossi e asprigni.
Ora la ricetta classica per gustarle sono le amarene sciroppate che insieme al loro zucchero devono riposare per almeno 40 giorni in un luogo soleggiato.
Spesse volte però non resistiamo ad aspettare così tanto e allora le cuociamo con dello zucchero, non senza aver prima (lavoro lungo e penoso) tolto loro il nocciolo, per evitare poi problemi con i bimbi.

Queste amarene sono poi ottime in dessert a cucchiaio di stagione, freschi e spesse volte un ottimo sostituto al classico gelato: coppette alla ricotta con amarene.

200 GR AMARENE
75 GR ZUCCHERO

Per prima cosa pulire le amarene e togliere il nocciolo praticando una incisione laterale.
Versale in una pentola con lo zucchero e farle cuocere a coperchio chiuso per almeno 10 minuti in modo che diventino morbide e assumano un sapore zuccherino.

150 GR RICOTTA
15 CL PANNA FRESCA
75 GR ZUCCHERO
½ LIMONE BUCCIA

Lavorare a spatola la ricotta fresca con lo zucchero in modo da amalgamare bene e da non lasciare grumi.
Montare a neve la panna ben fresca e poi aggiungerla al composto.
Grattugiare la scorza di mezzo limone, facendo attenzione a non grattare la parte bianca e continuare a mescolare dal basso verso l'alto per amalgamare bene.
Versare nelle coppette e servire con le amarene e il loro succo sopra.
N.B: la crema si può preparare in anticipo e poi versare solo all'ultimo le amarene.


UOMINI E RISERVE


Penso che sia la solita vecchia storia...la maggior parte degli uomini in cucina sono per natura diffidenti ai gusti nuovi.
“Perchè hai comprato quella pianta...io non mangio quelle cose!”
“Guarda che così non piacciono neanche a me ma in cucina danno tutto un altro gusto”
“Io non te la bagno, la faccio morire!”
Questa è stata l'accoglienza riservata alla pianta di kumquat al suo ingresso in casa nostra.
Sapevo che dovevo per forza fargli cambiare idea alrimenti quando sarei ritornata dal mare avrei trovato un arbusto secco, per cui dovevo creare una ricetta nuova e per la prima volta con la mia produzione del balcone.
Di necessità virtù ecco quindi la mia pasta con il tonno e kumquat, di una velocità sorprende ma anche dal gusto ottimo, in quanto trovo fenomenale l'abbinamento del sapore aspro e amarognolo di questi frutti abbinati al pesce.
240 GR SPAGHETTI GAROFALO
150 GR TRANCIO TONNO FRESCO
1 CIPOLLINA
6 KUMQUAT
BASILICO FRESCO
OLIO, SALE


Mentre mettete a bollire l'acqua per la pasta tagliare finemente la cipollina e metterla a rosolare inuna padella antiaderente con un filo di olio.
Appena prende colore aggiungere i kumquat tagliati a rondelle e il tonno fresco tagliato a cubetti piccoli e lasciar cuocere qualche minuto a fuoco bassissimo.
Appena la pasta sarà cottà versare subito nella padella con il sugo, mantecare con un goccio di acqua di cottura e servire subito nei piatti, rigorosamente spruzzando un filo di olio extravergine a crudo e fogliette di basilico fresco.
p.s: la ricetta ha raggiunto il suo scopo e vive felice già una seconda fioritura!

UN CONTORNO ORIENTALE


A volte mi piace concedermi piatti che risentono di contaminazioni orientali;da buona italiana considero la nostra cucina la migliore di tutte, seguita a ruota da quella greca, ma vi sono piatti e sapori orientali che adoro in particolar modo.
Il profumo poi che sprigionano le spezie nel cassetto a loro dedicato nella mia cucina è veramente sempre intenso e molto rassicurante.
Oggi propongo un contorno veloce, ovviamente un po' rivisitato ma con una connotazione decisamente medio orientale: carote speziate al miele



600 GR CAROTE TENERE
2 CUCCHIAI DI UVETTA SULTANINA
1 CUCCHIAIO DI MIELE
40 GR FILETTI DI MANDORLE
1 PIZZICO DI CURRY
SALE, PEPE
SEMI DI CUMINO (per chi li ama, ...io li ho omessi)


Raschiare e lavare le carote poi tagliarle a rondelle non troppo spesse.
Porle in una pentola antiaderente con un filo di olio e farle rosolare.
Continuare la cottura per 10 minuti circa a fuoco basso e con il coperchio in modo che diventino ancora più tenere.
A questo punto aggiungere il miele e continuare la cottura ancora per un minuto girando continuamente in modo da rendere tutto omogeneo.
Trasferire le carote in una insalatiera, unire i filetti di mandorle e l’uvetta fatta precedentemente rinvenire in acqua tiepida.
Condire con sale e pepe e a piacere i semi di cumino.
Far riposare per almeno 10 minuti prima di portarla in tavola.

UN GELATO PER GRANDI


Da oggi dicono che arriva il grande caldo quello che ci accompagnerà per tutta l'estate,quello che ci porta a gite fuori porta, a vestiti scollati, a corse, a gite in barca e a tanta spensieratezza.
Speriamo perché anche se quest'anno preferirei non subirne troppo mi è sempre più difficile tenere a freno il bimbo e sono stufa di sentire un padre borbottare in casa tutto il giorno perché il mare è mosso e non può pescare!
Questa ricetta vuole essere un inno all'estate e alle vacanze con un tocco di esotico.
Se poi con la mente al posto di una affollata spiaggia ligure volete sentirvi già ai Caraibi, chiudete gli occhi e ordinatevi una pina colada....
Eccovi qui la versione gelata...per un pubblico adulto!

400 GR LATTE DI COCCO
1 ANANAS PICCOLO
250 GR PANNA FRESCA
150 GR ZUCCHERO
3 CUCCHIAI RHUM

Pulire l'ananas e poi frullarne le fette.
In un recipiente si versa lo zucchero, il latte di cocco, il rhum e la polpa dell'ananas in modo da amalgamare il tutto.
A parte montare leggermente la panna e poi incorporarla al composto precedente.
Infine si versa il composto nella gelatiera e si prosegue nei tempi indicati dall'apparecchio (all'incirca 40 minuti).

GENTE DEL FUD


Ho pensato spesso in questi giorni a questo post: avrei potuto mettere tante foto, ma ormai ne avete viste tante e bellissime in giro, avrei potuto mettere un resoconto minimo e una ricetta di quei posti bellissimi, oppure raccontarvi di tante persone di tutta Italia e non solo, che hanno reso magico questo momento; alla fine ho optato per una stringata sintesi di un progetto che ho preso subito a cuore.
Domenica con infradito ai piedi, Emidio Mansi, Responsabile Commerciale per l’Italia del Pastificio Garofalo, ha spiegato ai tanti food blogger presenti l’anima del progetto, chissà forse arduo, ma sicuramente bellissimo, il cui scopo principale consiste nel far conoscere i prodotti e i produttori che meglio rappresentino la nostra terra, che costituiscano un patrimonio delle nostre tradizioni e meritino di essere menzionati e tutelati, a discapito magari di grosse aziende che non pensano alla nostra territorialità.
Lo so che voi dovrete aspettare fino a settembre ma noi blogger gente del Fud, lavoreremo al fine di segnalarvi dei prodotti che considereremo più idonei, descrivendone la storia e le caratteristiche e includendo informazioni su chi li produce, sui posti dove reperirli e possibili ricette.
Ogni produttore e ogni prodotto potrà essere cercato poi per categoria o regione, e individuato grazie a una Google Map; un sito (e qui il bello per i viaggiatori come me) accessibile anche dal proprio cellulare per mezzo di una applicazione Ovi sviluppata grazie a una partnership realizzata tra il Pastificio e Nokia Italia.
Tanto spesso mi sono chiesta e diciamolo, “ho rotto le scatole” ad Emidio, con la mia perplessità sul numero dei blogger partecipanti ma ora capisco che è necessario essere in tanti, consapevoli di questo progetto e pronti e valorizzare questo nostro patrimonio gastronomico.
Ormai lo sapete che spesso rispolvero ingredienti che fanno parte del mio background famigliare e sto ben attenta a cosa metto in tavola e curo (quasi maniacalmente, direbbe mio marito) l'alimentazione di mio figlio; proprio per questo sono contenta di far parte di questo grande progetto e la mia più grande soddisfazione è che il bimbo crescendo capisca il lavoro che sto facendo per lui e non solo.
Ringrazio ovviamente tutti, e i nomi sono tanti, che hanno lavorato duramente affinché noi ci sentissimo coccolati ed accuditi, e in particolare a Giorgio che ha avuto tanta pazienza mentre lo tampinavo perché mi scaricasse l'applicazione OVI sul nuovo cellulare Nokia.
E poi Emidio che ha pensato a tutto questo, che mi ha inclusa e che mi sopporta quando la curiosità mi assale e sono avvolta da mille domande!!
A tutto lo staff della Garofalo, della Nokia presente e a tutti quei volti, finalmente chiari e non più nascosti dietro a un monitor, grazie e spero arrivederci a presto!!
Con questo mio racconto vi lascio augurandovi un buon week e per una volta perdonatemi se non vi metto una ricetta ma vi volevo lasciare una mia considerazione scaturita da questo incontro e da questo progetto che mi preme molto.

“La Gente del Fud pensa ancora che impegnarsi a fare la cosa giusta sia più importante di vincere. Il Bello, l’Arte, il Buono e il Sapere sono privilegi rari, da sostenere: unisciti al nostro tavolo. La Gente del Fud sono io, siamo noi”. Massimo Menna, Pastificio Garofalo
...vorrei aggiungere...La Gente del Fud è fatta anche e soprattutto di Noi, mamme e papà, che pensiamo ai nostri figli e a quello che mettiamo in tavola!

IN ATTESA...ALBICOCCHE


Buongiorno a tutti, eccomi di ritorno.
Lo so che vorrete subito il resoconto di queste giornate in giro e in tanti ormai avrete intuito la mia destinazione, ma vi lascio ancora un po' di suspence, anche perché sono entrata ieri sera in casa dopo aver preso una funivia, un traghetto, un autobus, un aereo, una navetta e la macchina per cui le mie condizioni fisiche non sono delle migliori.
Vi lascio invece con una delle ricettine che ho provato giusto qualche giorno di partire.
Ero dal fruttivendolo con la mamma quando la nostra attenzione fu catturata da bellissime albicocche del contadino; non perfette e un po' ammaccate, ma proprio per questo genuine e bellissime.
Visto che al tatto sembravano un po' molline, allora abbiamo obiettato sul prezzo un po' caro per noi.
“Si, in effetti... va beh, vi faccio un euro, quante ne volete'”
rapida occhiata tra me e mia madre...”Tutta la cassetta”.
E così contente, con ben 10 KG di albicocche ci avviavamo a casa.

Tutto questo quantitativo è finito nelle nostre pance e neanche in un barattolo di marmellata da quanto erano buone!!Giusto qualcuna è stata impiegata per questa cheesecake di albicocche e amaretti.

100 GR SAVOIARDI
100 GR AMARETTI SECCHI
20 GR MANDORLE IN POLVERE
70 BURRO

450 GR RICOTTA
125 GR YOGURT BIANCO NATURALE
70 GR ZUCCHERO
1 GOCCIO DI AMARETTO
10 ALBICOCCHE

Tostare le mandorle e ridurle in polvere.
Mixare i biscotti, aggiungerli alle mandorle e al burro ammorbidito e creare un composto omogeneo.
Stendere in una pirofila avendo cura di appiattire bene la base e riporre in frigo per 10 minuti.
Intanto in una ciotola unire la ricotta, privata del siero, con lo yogurt e il goccio di amaretto.
Aggiungere continuando a girare lo zucchero e poi una volta che tutto sarà omogeneo, versare sopra la nostra base.
Pulire e tagliare a metà le albicocche e disporre sopra la torta, anche se affonderanno leggermente.
Infornare per una ora e venti minuti a 140° massimo 160°.

FINALMENTE...C'EST EN LIGNE


Eccoci arrivati al gran giorno tanto atteso.
Con un pizzico di orgoglio e di commozione vi voglio presentare il frutto di tanto lavoro e di bellissime collaborazioni: il mio primo pdf!
Come potrete rendervi conto è scaricabile in due lingue, italiano e francese per poter agevolare così anche i miei lettori stranieri.
Non per vantarmi ma vi consiglio di scaricarlo subito perchè non solo potete gustare buone ricette liguri decisamente rivisitate da me ma, sopratutto vedere ottime di foto di ceramiche che divengono poi le vere protagoniste di tutto questo lavoro.
Ora però non voglio svelarvi nulla di più... che aspettate... immergetevi subito in questa bellissima atmosfera!

Con questo pdf spero così possiate perdonare la mia assenza nei prossimi giorni perchè domani un aereo mi aspetta per un'altra missione!!!

 

Et voilà, le grand jour est arrivé!
Je suis très fière et au même temps émue de vous annoncer le résultat de beaucoup d’efforts et collaborations : et voilà mon premier fiche pdf !
Vous pouvez choisir dans quelle langue le télécharger : italienne ou française. La version française est le premier pas pour partager ma passion avec mes lecteurs  au delà des Alpes.
Je ne veux pas me flatter mais je voudrais vous conseiller de le télécharger dès que vous avez le temps. Dans cette façon vous pouvez tout de suite goûter les recettes de la Ligurie réinventées par moi et deuxièmement vous serez enchantés par les images de céramiques dont la beauté est reine dans ce p’tit livre.
Mais … je ne voudrais pas trop révéler... maintenant c’est à vous, plongez-vous dans cette atmosphère !
Je suis sûre que cette création saura pardonner mon absence dans les prochains jours car un avion m'attend demain pour une autre expérience !!!

Para los amigos de España y América Latina: sabemos que muchos nos siguen y gracias por este.
Por el momento sólo podemos decir que estamos trabajando para usted. Manténgase en sintonía.

UN PRIMO FLOREALE



Mentre vi lascio ancora un po' di curiosità per venerdì vi presento con una ricettina veramente sfiziosa, frutto di una delle mie passeggiate nei campi dove la camomilla cresce spontanea e diventa un bel gioco raccoglierla con il bimbo in bellissimi mazzolini e lasciarla essiccare, sprigionando così un buonissimo profumo in casa.

Lo sapete che amo i fiori e li uso molto spesso in cucina per cui non potevo esimermi dal presentarvi così una ricetta primaverile e sfiziosa che ha fatto la felicità di tutti in casa: gnocchi alla rucola con besciamella alla camomilla.

X gli gnocchi
300 GR RICOTTA DI PECORA
170 GR FARINA
UN PUGNO DI RUCOLA FRESCA
SALE, PEPE

x la salsina
50 GR BURRO
50 GR FARINA
250 GR DI CAMOMILLA (mettendo in infusione i fiori di camomilla essiccati nell'acqua bollente)
250 GR LATTE
3 GR ZAFFERANO

Mettere la ricotta in una terrina, aggiungere una bella manciata di rucola fresca tagliata molto finemente (io ho usato comunque la lama e non il mixer) e amalgamare bene.
Aggiungere pian piano la farina continuando a mescolare; regolare di sale e pepe e quando il composto diventa omogeneo e abbastanza sodo, lasciar risposare in frigo per almeno mezz'ora.
Intanto preparare la salsina.
Preparare la camomilla mettendo in infusione i fiorellini essiccati nell'acqua bollente.
Quando avrà assunto un bel colore dorato, filtrare e lasciar raffreddare leggermente.
In un tegamino mettere a fondere il burro a fuoco lento e poi aggiungere la farina setacciata.
Mescolare con un cucchiaio di legno per stemperare tutti i grumi e fate cuocere fino ad avere un colore marroncino.
Aggiungere a questo punto la camomilla e poi il latte, dove avrete stemperato lo zafferano, facendo cadere i liquidi nel pentolino molto lentamente.
Proseguire la cottura continuando a mescolare fino a raggiungere la consistenza desiderata.
togliere quindi dal fuoco e regolare di sale e pepe.
Mettere in un pentolino abbondante acqua salata e quando bolle buttare i gnocchetti.
Appena risalgono raccogliere con la schiumarola e mettere in una pirofila.
Versare sopra la besciamella alla camomilla e lasciar gratinare giusto qualche minuto in forno.

Con questa ricetta partecipo ad un contest che trovo fantastico (non poteva essere diversamente per una come me) come anche i premi in palio:


FRAGOLE E COMUNICAZIONI


“Ciao, sono la mamma di Marina, volevo dirti che ho tante fragole nell'orto che necessitano di essere raccolte, so che a te piace tutto”.
“Si, si certo...mi cambio e arrivo”
Volevate mica che mi facessi sfuggire una occasione simile?! Assolutamente di corsa corro a fare incetta di frutta, verdura e uova fresche mentre il bambino si diverte come un matto nei campi.
Per evitare di farmi venire crampi alla pancia per indigestione di fragole ho fatto anche qualche barattolino di ottima marmellata giusto per ricordarmi quest'inverno della freschezza e del profumo di questi ottimi frutti: marmellata di fragole e banane alla vaniglia.

X due barattolini
200 GR BANANE
600 GR FRAGOLE
340 GR ZUCCHERO
SUCCO DI UN LIMONE PICCOLO
UNA STECCA DI VANIGLIA

Pulire la frutta e tagliarla a pezzettoni (se le fragole non erano troppo grosse le ho lasciate intere).
Metterle nel pentolone con lo zucchero, il succo di limone e la stecca di vaniglia aperta a metà.
Far bollire per 20 minuti circa, controllando la densità prima e togliere poi la stecca di vaniglia.
Visto che mi piace ogni tanto sentire i pezzi di fratta l'ho semplicemente passata in un colino dalle maglie larghe, al posto di frullarla, e invasata subito nei barattoli sterilizzati ancora calda.


E ora le comunicazioni di servizio:

Come forse avete già notato adesso avete la possibilità di segnalare i post che vi piacciono di più sulla vostra pagina Facebook o Twitter. Il pulsante +1 invece raccomanda il post ai vostri contatti che fanno ricerche su google. Usateli, fate conoscere il mio blog ai vostri amici.

La prossima comunicazione invece vi metterà un po' di curiosità:
…...preparatevi perché sta per arrivare venerdì 10 giugno proprio su questo blog.......

BOTTARGA


La prima volta che ho provato la bottarga è stato a 25 anni e prima vi assicuro che non sapevo neanche cosa fosse.
Per chi non lo sapesse la  bottarga è un alimento costituito dalle gonadi del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali; la più comune in Sardegna è quella di muggine (cefalo).
Mi presentarono un piatto di pasta e sopra vi misero sottili fettine di bottarga; con solo quell' ingrediente il piatto diventò magico e saporitissimo, sembrava di avere il mare in bocca.
Le rare occasioni che andiamo in Sardegna ovviamente ne approfittiamo ma si sa che il "filetto! anche se  di solito si trova sottovuoto bisogna finirlo in tempi ragionevoli.
Non è male ripiegare, se la trovate di buona qualità, in tante ottime gastronomie dell'isola, quella essiccata e grattuggiata in barattoli di vetro che vi permette di essere gustata anche più avanti nel tempo come ad esempio in questa kalamarata con pomodori verdi.


260 GR PASTA KALAMARATA GAROFALO
300 GR CIRCA POMODORI VERDI (tipo camoni)
40 GR BOTTARGA DI MUGGINE GRATTUGGIATA
20 GR UVETTA
1 CIPOLLINA
SALE, OLIO

lavare i pomodori e dopo che avete tolto semini e acqua all'interno tritare la polpa grossolanamente con la mezzaluna.
Versare la polpa nello scolapasta e spruzzarla di sale fino.
Fate riposare almeno un quarto d'ora.
Intanto affettare finemente la cipolla e metterla in un pentolino a rosolare con un filo di olio.
Dopo un minuto aggiungere i pomodori verdi e l'uva sultanina.
Cuocere a fuoco baso e con il coperchio per una decina di minuti.
Intanto bollire una pentola abbondante di acqua salata e buttarvi la pasta.
Cuocere per il tempo indicato sulla confezione e poi versarla nella pentola del sugo.
Versare la bottarga e un pizzico di peperoncino.
Servire subito.

PIATTO RIVISITATO



Uno dei piatti che fa parte della mia tradizione culinaria famigliare e che mangiamo molto spesso d'estate è il vitello tonnato.
Lo so che ci vuole un po' di tempo a preparare la carne ma poi si consuma freddo ed è molto pratico e gustoso per gli ospiti che vengono a trovarci o per dopo una giornata al mare.
Io l'ho cambiato un po' almeno per la parte della salsina, optando per un sapore più orientale e fresco.
Ecco la mia versione.

Ingredienti:
600 GR CARNE DI VITELLO
1 CAROTA
1 GAMBO DI SEDANO
2 FOGLIE ALLORO
1 CIPOLLA
300 ML VINO BIANCO
OLIO EXTRAVERGINE
OLIO E PEPE

x la salsa
250 ML YOGURT
SUCCO MEZZO LIMONE
MAZZO DI ERBETTE (io rosmarino, timo, maggiorana, salvia)
SALE, PEPE

Mettete la carne in una pentola insieme alla carota, il sedano, il rosmarino, la cipolla e l'alloro, aggiungendo olio, sale e pepe in grani. Aggiungete il vino bianco e un po' d'acqua affinché il vitello non si secchi e fate cuocere a fuoco lento per circa 1 ora e mezza; una volta che il vitello sarà cotto, lasciatelo raffreddare nella pentola insieme al sughetto che avrete ottenuto e poi tagliarlo a fettine sottili.
Disporre in una bella teglia e intanto preparare il sughetto.
Amalgamare lo yogurt con il succo di mezzo limone e le erbette tritate finemente,
Ricoprire la carne completamente con la salsina, versare un filo di olio extravergine.
Regolare di sale e pepe e consumare con una bella insalata di rucola.