Sabato scorso ho avuto la fortuna di partecipare ad un corso sulla panificazione diretto dal maestro Piergiorgio Giorilli e organizzato dalla brava Valentina Venuti.
Il corso si è tenuto presso il Mulino Molino Grassi, e si è aperto con una visita guidata al mulino
e alla spiegazione dei diversi tipo farine prodotte.
Inutile dire che il corso è stato veramente molto
interessante, i miei occhi si sono aperti verso un mondo che richiede
accorgimenti, passione, studio…non ci si può inventare panettieri e sarebbe
bello e corretto per noi blogger anche mettere ricette veritieri e non
improvvisate.
Non fossilizzatevi sulle temperature del forno che sono
spesso relative ma guardate e leggete spesso i procedimenti; ci sono spesso
accorgimenti che vi indicano già se una ricetta può corrispondere al vero, tipo
l’inserimento del sale o dei grassi che vanno sempre a metà procedimento.
Anche dare importanza al tipo di farina è indice di serietà
in quanto non tutte le farine sono uguali
e richiedono sicuramente procedimenti di idratazione e tempi diversi.
Burro, olio o strutto? Dipende sicuramente dalle lavorazioni
e dai gusti, l’importante che siano sempre di ottima qualità e mai troppo
pesanti perché hanno il rischio di appesantire l’impasto.
Lievito di birra o lievito madre? Non si può dire che uno
sia meglio dell’altro, dipende ovviamente molto dai vostri gusti e anche dal
vostro tempo perché il lievito madre richiede più cura e amore nel tenerlo
sempre vivo.
Un buon libro sulla
panificazione assolutamente è un ottimo strumento per iniziare a conoscere
qualcosa di più su questo mondo e sulla chimica o meglio sulla magia sulla
panificazione.
Insomma…non sarò io ad aprirvi le porte per la
panificazione, perché ho davanti a me moltissima strada da intraprendere ma di
sicuro vi diffido da affidarvi a ricette che circolano in rete su presunti
panificatori.
E poi ricordatevi che una volta capite alcune dinamiche chimiche solo
#impastandosimpara!.