Di
solito fare le sfrappole, chiacchere o cenci, come le chiamate voi, era una
tradizione riservata a me e la mia mamma; quest’anno averle fatte con uno dei
piccoli aiutanti fa capire come il tempo passi inesorabilmente e come si
invertano i ruoli ma almeno la speranza che quei gesti vengano tramandati come
bei ricordi.
Io le ho sempre chiamate chiacchiere..ma in qualunque modo tu le voglia definire avranno sempre quel sapore irresistibile e friabile..le tue hanno proprio l'aspetto giusto :-P
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splendide...piene di "bolle" come piacciono a me
RispondiEliminaBellissime, da noi si chiamano "frappe" e non vedo l'ora di farle anche io per questo carnevale!
RispondiEliminaPerfette, sottili il giusto e piene di bolle... quanto mi piacciono!!!
RispondiEliminaIo le ho sempre chiamate chiacchiere..ma in qualunque modo tu le voglia definire avranno sempre quel sapore irresistibile e friabile..le tue hanno proprio l'aspetto giusto :-P
RispondiEliminaChe buone! Mi sa che non riesco a prepararle ... Mi gusto le tue con gli occhi :-)
RispondiEliminawhere put the grappa
RispondiEliminaSorry with water
RispondiEliminaThank you
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