Uno dei piatti poveri della nostra tradizione e proprio in particolare della mia zona dell’Alessandrino e di Tortona sono i buonissimi Rabaton.
Ricetta anticamente inventata dai pastori dell'Appennino quando, in inverno, scendevano con le greggi in pianura, prende il nome dal gesto che si fa - in dialetto rabatà - per trasformare, schiacciando e arrotolando con le mani, una pallina di impasto fino a raggiungere la classica forma del mezzo sigaro.
Ovviamente in passato si usavano erbe di campo come le ortiche o i denti di cane, oggi invece prettamente si utilizzano gli spinaci, che ben tritati e amalgamati con parmigiano, aglio, pane secco grattugiato, uova e ricotta vengono infarinati con il gesto del rabatà e fatti brevemente lessare.; si mettono quindi in una teglia imburrata con un po' di latte, parmigiano grattugiato e salvia e infornati per dieci minuti.
Esistono ovviamente come tutti i piatti della tradizione contadina delle versioni simili ma con nomi differenti, (Malfatti o gnudi) ma di solito non vengono presentati in questa maniera a forma di sigaro.
Per curiosità vi posso informare che in questo periodo dell’anno ci sono diverse sagre paesane nella mia zona proprio in onore di questo piatto.
300 GR SPINACI
200 GR RICOTTA FRESCA
150 GR PARMIGIANO
2 UOVA
SALE
MAGGIORANA
BURRO BRODO Q.B.
FARINA
PANGRATTATO QB
Sbollentare
per qualche minuto gli spinaci in abbondante acqua salata, poi farli
raffreddare e in secondo momento strizzarli molto bene.
Questa
operazione comporta la riuscita del piatto!.
Unire la
ricotta, il parmigiano, le uova e la maggiorna, regolare di sale e unire anche
tanto pangrattato quanto ritenete sia necessario per dare una consistenza
compatta.
Formare
dei rotolini (in alternativa potete usare un sac a poche con un beccuccio molto
grande) e infarinarli leggermente.
Lessarli
nel brado bollente e poi metterli in una placca da forno con riccioli di burro
e foglie di salvia.
Gratinare
per qualche minuto.
Sono simili agli gnudi come dici, ma certo con questo nome non li avevo mai sentiti.
RispondiEliminaMi piacciono!
Mi ha battuta Stefania, stavo per dire anch'io una specie di "gnudi" formato cannellone :) Me gustano mucho, tutto "ripieno" senza sfoglia esterna. Un bacione, buona settimana
RispondiEliminaIl nome è molto simpatico e il sapore straordinario come tutti piatti poveri. Ciao.
RispondiEliminaIo non li conoscevo, ma sembrano davvero invitanti.
RispondiEliminaneanche io li conoscevo.. ma mi segno la ricetta, devo provarla..
RispondiEliminaCurioso ... lo proveremo ....
RispondiEliminaUn saluto dai viaggiatori golosi ...
non lo conoscevo ma sembra una delizia!
RispondiEliminaM'incuriosisce molto questo piatto! Complimenti sembra squisito!
RispondiEliminaBasta cambiare provincia e si scoprono nuove ricette! Voglio provarli, gli ingredienti mi piacciono tantissimo :-)
RispondiEliminaNon li ho mai mangiati ma sembrano proprio buonissimi!
RispondiEliminaun abbarccio
che buoni io ho sempre fatto gli gnudi ma anche questa vostra variante deve essere buonissima
RispondiEliminaQuante belle ricette sul tuo blog!
RispondiEliminaGli gnudi li conoscevo, ma non in questa versione "maggiorata" :))))))
I rabaton!!!!! Mio papà è della provincia di Alessandria, però io li ho sempre mangiati a forma di pallina, diciamo più o meno grossi come una noce... Chissà...paese che vai, rabaton che trovi! Che bel ricordo!!!
RispondiEliminaguarda effettivamente anche in certe sagre si trovano sotto forma di pallina ma la tradizione vuole proprio questa forma!
Eliminaquesti sono i piatti che piacciono a me!
RispondiEliminache delizia ;)
Appetitosi!!!
RispondiEliminaQuesti piacciono di sicuro a mia figlia, quindi li provo! Somigliano molto ai nostri gnudi, ma non ci mettiamo il pNe raffermo
RispondiEliminaOps, e' sparito meta' commento! Dicevo...non ci mettiamo il pane raffermo, ma solo la ricotta! Se provi la schiacciata fammi sapere! A presto, Simo!
RispondiEliminaci puoi giurare!
Elimina...e anche oggi ho imparato una cosa nuova! Ed è una superbontà! Adoro queste ricettine rgionali e familiari...Non vedo l'ora di provarla! Un bacione e buona settimana
RispondiEliminasimo
Che spettacolo! Non conoscevo assolutamente questo piatto...in pratica sarebbero dei cannelloni "gnudi" . Fanstastici per il mio gusto, erbette, ricotta e gratinatura al forno...insomma, da provare senza indugio.
RispondiEliminaGrazie per la condivisione e un bel bacio, Pat
Ma che bella preparazione!!
RispondiEliminaNon conoscevo questa ricetta ma mi ha molto incuriosito!!!
Salvo e provo!!!
Un abbraccio Carmen
Ce plat est une découverte pour moi! Quelle belle régalade!
RispondiEliminaBises,
Lou
sono semplici ma imbattibili per bontà, in particolare mi affascina la forma, mi pare molto "alternativa" a dispetto della tradizione!
RispondiEliminaun abbraccio
Mi sa che proverò a cucinarli sti "Rubatà"..mi piace moltissimo il binomio "spinaci e ricotta"..mi piacciono molto i piatti della tradizione e woilà..il gioco è fatto!!
RispondiEliminaTu li hai anche fotografati in modo splendido..Brava!!
Che bel piatto! Poi mi piace la tradizione che trapela dalle tue parole.. Ti dirò, non sono la stessa cosa, ma come le descrivi e per il loro bellissimo colore mi ricordano le lasagne nostrane.. Deve essere un piatto squisito!
RispondiEliminaUn bacione!! alla prossima..
Somigliano un po' agli gnudi, che, però, sono più piccolini e si lessano semplicemente in acqua, per poi condirli con burro fuso e parmigiano. Aspettavo rinfrescasse, per darmi a gnocchi e gnocchetti, ma ormai ho perso le speranze...
RispondiEliminaSi! I malfatti o strozzapretiiii!!
RispondiEliminaMi piacciono tantissimo, e in forno non li faccio mai!!
Da provare!