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LANGHE ROERO


Quando ero al liceo avevo un’insegnante di italiano che mi ha fatto scoprire ed innamorare di uno scrittore: Cesare Pavese.
Ero cosi’rapita del suo modo di narrare queste terre e  di come la natura fosse al centro della vita di paesini dove il tempo sembra ancora oggi fermo ad anni indietro.
Fantasticavo su distese belissime ed incontaminate, di terre ancestrali e su tutte le feste e le  tradizioni locali: tutto era ed e’ legato alla terra ed ai suoi frutti, il duro lavoro dei campi ed e'solo il ciclo delle stagioni che scandisce la vita...
Mi immaginavo una luna splendente che si rifletteva tra i vigneti  e i falo’di San Giovanni, le feste del paese e l’amore nascosto ed impossibile che si consumava nei campi...
Ebbene non ho mai rimosso quelle scene dalla mia mente anche se purtroppo non mi e'mai  capitata occasione di andarci, (nonostante sia a poca distanza da dove vivo).
Quando iniziai a lavorare nel ristorante mi ritrovai una cuoca che proveniva proprio da queste terre; imparai cosi’ad apprezzare non solo le Langhe da punto di vista narrativo ma anche concretamente  attraverso i prodotti della terra che comparivano spesso nel suo menu'.
Capii ben presto che alla fine le mani ed il sudore delle persone narrate da Cesare Pavese effettivamente davano eccellenze: tartufi, vino pregiato, carne buonissima, nocciole,  formaggi dop, ecc.....
Ora a distanza di qualche anno ho avuto l’opportunita’ di vedere questa zona  e ad assapore le ricchezze che questa produce grazie al  duro lavoro di mani, alla fatica e al sudore dei contadini, e alla grande costanza e forza di persone che lottano affiche’questa terra venga proclamata patrimonio dell’Unesco.
Grazie a loro, contadini, negozianti, cuochi, commercianti e singole persone che lavorano e credono nella loro terra, grazie a gesti che si consumano eguali al passato noi possiamo assaporare, vedere  e conoscere questa piccola eccellenza d’Italia.
Le Langhe ed il Roero rimangono nel cuore e nell’anima, ben presto sarete rapiti dalla sua magia  e se non avete la fortuna di farvi accompagnare da una guida ufficiale, fermate un qualsiasi contadino che incontrate per strada e chiedetegli una informazione.....finirete magari per bervi con lui un calice di vino in un ciabot in mezzo alle viti e magari degustando un piatto di salame e di formaggio del posto finirete per  aspettare che la luna risplenda su questa terra e che determini cosi’il ciclo della vita.
Per questa bellissima opportunita'devo ringraziare l'Ente del turismo LangheRoero, 
e quidi a tutto lo staff che si e'adoperato per coccolarci,


noi fameliche blogger che in occasione di  Vinum abbiamo girato, mangiato, bevuto e parlato...


Grazie anche alla cantina Bric Cenciurio per gli ottimi vini assaggiati,
l'Osteria La Madernassa per l'ottimo pranzo di lunedi' in una cornice splendida,



il bravissimo chef che ha tenuto la cooking class  Stefano Paganini di Alla corte degli Alfieri (ma anche alla sua famiglia per la  pazienza)





i buonissimi vini di Paolo Stella degustati durante la cena e soprattutto il suo Erpacrife
l'azienda vitivinicola Ponzione Maurizio per gli ottimi vini che hanno accompagnato lo sfizioso pranzo del 1 maggio, (peccato solo non averli degustati nel loro ciabot),


Asintrekking per la bellissima passeggiata dei bimbi a dorso di mulo, (peccato solo un po'rovinata dalla pioggia),
e infine ma non per ultimi........
Carlo Vischi, mente sopraffina,
il nuovo agriturismo Monbertola per la loro gentilezza, cortesia e disponibilita'  che quindi consiglio a tutti,

e la paziente, bravissima e preparatissima guida Pier Paolo Guelfo  , promotore di Esperienze reali, che ti fa innamorare a prima vista di questa bellissima terra e che con compatenza ci ha fatto scoprire parte del suo sogno!


Grazie anche a chi era con me e pazientemente mi ha sopportato alle prese con due piccoli "ängioletti"...vero Ale?