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VOGLIA DI GELATO


Con le prime giornate di sole, in casa, iniziamo a mangiare il gelato ogni tanto per merenda.
Mi piace coccolare il cucciolo (e anche me beninteso) concedendogli, tra un gioco e l'altro, una piccola tazzina di gelato; ce la gustiamo seduti in terrazza, con la consapevolezza che ci possiamo anche imbrattare che intanto nessuno ci vede!.
Ovviamente se posso cerco di farmelo da sola al posto di andarlo a comprare, ovviamente sfruttando i frutti che ho in casa e quello che la natura offre.
Ho sempre una buona scorta di nocciole che raccolgo a casa di un amico a settembre e che poi conservo in una scatola di latta; nulla di più adatto per la mia merenda con gelato di nocciola al miele di fiori di rosmarino.

x il miele
miele biologico
fiori di rosmarino

Versare il miele in una casseruola, aggiungere i fiori di rosmarino e lasciare a fuoco moderato per qualche minuto.
Il miele non deve bollire ma solo impregnarsi del profumo e dell'aroma del rosmarino.
Versare nel vasetto e lasciare raffreddare.

X il gelato
75GR NOCCIOLE
5 GR CACAO
120 GR ZUCCHERO
150 ML PANNA FRESCA
200 ML LATTE
1 UOVO


Tostare le nocciole poi metterle nel mixer insieme allo zucchero e polverizzare il tutto finemente.
In una terrina sbattere leggermente l'uovo, aggiungere poi il latte, il cacao e infine la polvere di nocciole zuccherata
Amalgamare bene.
Per ultimo incorporare la panna montata a neve ben ferma e mescolate fino ad avere un composto omogeneo.
Mettete la crema nella gelatiera e impostate circa 35 – 40 minuti (tempo dipendente dalla gelatiera).
Quando è pronto mettere nelle coppette e poi versare sopra a filo il miele e qualche nocciola tritata a pezzi.

N.B: il miele così profumato si conserva per diverso tempo ed è ottimo sia sopra ai gelati che gustato al naturale o in pietanze salate.

Con questo partecipo al contest di About Food:

MISE EN PLACE.... DI MARE


A parte i disguidi tecnici causati dall'imprevedibilità, il bello di avere dei genitori che dall'oggi a domani ti dicono “Andiamo in ferie”, e sempre in posti molto lontani, è che al loro ritorno ti troverai con tanti regali, di solito oggetti unici e introvabili.
Un esempio sono proprio questi piatti che provengono direttamente dal Vietnam e sono effettivamente delle valve di conchiglie; quando ho visto il contest di Ambra ho subito pensato a loro come complemento d'arredo di una bella tavola imbandita a festa e con tema il mare.
(vi dirò che tutti i commensali che hanno mangiato in questi piatti sono rimasti in effetti molto colpiti).
A completare la tavola, ovviamente in turchese,i porta-tovaglioli creati da me con conchiglie e fil di ferro, un vero lavoraccio!li avevo visti a San Teodoro in Sardegna al costo di 15 euro l'uno: nonostante la bellezza, il mio portafoglio misero non mi permetteva di comprarli e così ho optato per rubare l'idea e rifarmeli a casa!
Un porta-sale ricavate anche questo da una conchiglia, contenente il sale rosa della ricetta ricorda la sabbia e poi minuscole conchigliette raccolte in Grecia, sono sparse dappertutto: una cornice perfetta per un primo che richiama il mare e sopratutto terre lontane grazie all'aggiunta di spezie.
Se come me non avete la fortuna di avere come genitori scalmanati viaggiatori, concedetevi almeno la bontà di questa pasta che vi lascerà in bocca il sapore genuino del pesce, il fresco del limone e il retrogusto pungente della curcuma: calamarata di gallinella con zucchine e curcuma.

800 GR CIRCA GALLINELLA (al pulito deve essere all'incirca sui 200 GR)
200 GR PASTA CALAMARATA GAROFALO
1 CUCCHIAINO DI CURCUMA
½ LIMONE
1 ZUCCHINA MEDIE DIMENSIONI
SALE, OLIO
GRANI PEPE ROSA E GRANI PEPE BIANCO
½ CUCCHIAINO DI SALE ROSA DELLE HAWAII
MAGGIORANA
1 PIZZICO DI PEPERONCINO a piacere

Pulire il pesce, eviscerarlo e poi dai filetti di polpa pulita che abbiamo ricavato tagliare a cubetti piccoli.
Metterli in una ciotola con il succo di mezzo limone e due fette tagliate finemente, alcuni grani di pepe bianco e rosso, fogliette di maggiorana e il sale rosa.
Aggiungere anche un po' di olio e poi mescolare per amalgamare gli ingredienti.
Lasciare a macerare per almeno mezz'oretta.
Intanto pulire la zucchina e tagliarla finemente a julienne.
Mettere in una padella di acciaio un filo di olio di oliva, il cucchiaio di curcuma e poi aggiungere le zucchine.

Dopo 5 minuti quando le zucchine avranno preso sapore aggiungere il pesce con tutto il succo di marinatura e le fette di limone e continuare a cuocere per 15 minuti.
Trascorso questo tempo il pesce inizierà a disfarsi (complice anche la marinatura) e le zucchine saranno pronte.
Intanto mettere a bollire dell'acqua salata e alle prime bolle buttare la pasta.
Quando questa sarà cotta travasarla nella pentola del sugo,aggiungere eventualmente un mestolino d'acqua e amalgamare insieme.
Opportuno servire con un pizzico di peperoncino in polvere sopra e un filo di olio extravergine.

N.B: va bene con qualsiasi tipo di pesce dalla carne spessa e compatta (per intenderci no alla sogliola).

Con questo partecipo al contest:

UNA GIORNATA A VIAREGGIO

Eccoci finalmente di ritorno da Viareggio dove nella bellissima ed attrezzatissima sede del Lombardi Store si è tenuto l'epilogo del contest sul finger food con tanto di corso e premiazione.
Direi che più che corso è stato un bellissimo incontro a cucinare insieme, perché nessuno aveva da insegnare ma solo condividere la gioia di stare ai fornelli in maniera rilassata e amichevole.
Impavidi ed eroici ci siamo affaccendati in cucina e io al banco degli aperitivi dalle 14.30 alle 19.30, servendo:
  • Tofu croccante con chutney di mango e mela
  • Corolle di pasta brisè con ripieno al profumo di menta
  • Cornetti al prosciutto con salsa alla senape
  • Ravioli al forno con pollo 
  • Olive in camicia
accompagnati dai cocktails da me preparati sul momento:
  • Kir 
  • Garibaldi 
  • Screwdriver
  • Tequila Sunrise
Lascio spazio alle foto  perché le parole forse non sono abbastanza per descrive l'affiatamento che si è creato in questa occasione fra persone diverse provenienti da tutta l'Italia accomunate però tutte da una unica grande passione: la cucina!
Una unica sola considerazione....l'incontro reale e fisico tra bloggers dà più senso a quello che facciamo e quello che poi proviamo nei confronti del cibo!


dai che si impasta....(Viola e Nanni)

chutney di mango e mela

Sara docet

Non tutto finisce in padella!!!!

Tofu croccante con chutney di mango e mela

Guido e il primo vincitore....Nanni!

Garibaldi

Screwdriver   
Cornetti al prosciutto con salsa alla senape

Ringrazio il Lombardi Store per la gentilezza e il supporto tecnico e ovviamente lei, la mia socia Sara e poi loro i vincitori, ,Nanni ViolaGreta e Chiara!

P-S:ragazze, prima o poi prometto cambio la mia foto!


NATURA


Le pratoline e le margheritine mi fanno sempre tenerezza, mi ispirano gioia e mi fanno ritornare bimba in un prato fiorito a giocare.
Un pomeriggio di tanti, tanti anni fa, dopo un lungo giro in mountain bike in campagna dissi a quello che poi diventò il mio futuro marito “fermiamoci qui un attimo tra le margheritine”, lui mi guardò tra l'accigliato e lo sconcertato e mi rispose “pedala, dai che è meglio”. Capii improvvisamente che tra le sue mille qualità non rientrava sicuramente quella della poesia data nell'apprezzare i doni della natura.
Decisi quindi alla nascita di mio figlio di istruirlo a dovere “Se vuoi far contenta la mamma raccoglile una margheritina”; ovvio che a forza di ripeterlo per adesso mi ascolta e nei prati fa razzia di questi fiorellini ma come non ci si può commuovere davanti a questo mazzetto?!
Dopo questo paesaggio bucolico non mi resta che lasciarvi ad una ricettina che ovviamente sa di primavera e sopratutto è anche frutto dei doni della natura e di quelle scampagnate nella natura a me tante care.
Stavolta la mia raccolta mi ha portato la borragine, ma attenzione perché ho proprio scoperto recentemente che in alcune zone della Liguria adesso diventa proibito raccogliere piante ed erbe selvatiche, persino se vi vedono raccogliere una pigna secca per terra vi possono mettere una sanzione. Non trovate che siamo arrivati all'esagerazione, anche perché diciamolo in verità, quanti hanno voglia di scarpinare per ore per trovare quei pochi doni della natura?!

FRITTELLE DI BORRAGINE

3 PATATE DI MEDIE DIMENSIONI
50 GR CAPRINO FRESCO
100 GR FOGLIE PULITE E SBOLLENTATE DI BORRAGINE
2 UOVA
SALE, PEPE, OLIO

x la fonduta di accompagnamento
50 GR TOMA FRESCA LIGURE (sostituibile con altro formaggio molle)
NOCE DI BURRO

Pulire e sbucciare le patte poi lessarle in abbondante acqua salata.
Quando saranno cotte schiacciarle con la forchetta.
Intanto pulire anche le foglie di borragine, e metterle a sbollentare anche loro ma solo per qualche minuto in acqua salata.
Tirarle su con il mestolo forate e poi tritarle finemente.
Aggiungere alle patate le nostre erbette, il formaggio e le uova.
Se l'impasto dovesse essere troppo molle aggiungere all'occorrenza un pugno di pan grattato.
Lasciar risposare in frigo il composto.
Trascorsa mezz'ora formare con i cucchiai delle quenelles e metterle a friggerle in olio di oliva caldo.
A piacimento servirle come me con una leggera fonduta avendo avuto cura di aver sciolto il formaggio con il burro in un pentolino.
N.B.: potete decorare e poi mangiare con pratoline!

PICCOLI MA BUONI



"Che cosa ci vuoi far, così è la vita!

Lo sai che i papaveri
son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri
son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far?"

Sapete quante volte mi hanno cantato questa canzone? Beh...penso una infinità ma che ci dobbiamo fare se la natura mi ha dotato di un corpicino minuto e non propriamente alto?
Ho provato con esercizi di allungamento, innaffiarmi i piedi nelle notti di luna piena ma non è servito a nulla...dai poteva capitare peggio!!
Poi di rimando io rispondo che nella botte piccola c'è il buon vino, e proverbi a parte, ve lo dimostro con questa ricetta golosa!
Dei biscottini super piccoli, teneri a vedersi ma vi assicuro con un concentrato di sapore che si sprigionerà nella vostra bocca e che vi invoglierà a mangiarli tutti!
E quindi evviva ai mini biscottini al parmigiano e fiori di rosmarino per un insolito snack o per accompagnare un buon aperitivo!

200 GR FARINA
50 GR PARMIGIANO
75 GR BURRO FREDDO
½ BICCHIERE DI VINO BIANCO SECCO
1 PIZZICO DI SALE
1 SPRUZZATA DI PEPE BIANCO
1 BEL CUCCHIAIO DI FIORI DI ROSMARINO E AGHI DI ROSMARINO TRITATI

Unire il parmigiano grattato alla farina e al burro freddo.
Iniziare a impastare energicamente e velocemente.
Aggiungere il pizzico di sale e pepe e pian piano anche il vino bianco.
Continuare ad impastare finché non si forma una palla liscia ed omogenea: attenzione il composto non si deve sbriciolare.
Per ultimi aggiungere i fiori e gli aghi di rosmarino tritati.
Riporre a riposare la palla in frigo per almeno mezz'ora.
Stendere su un piano infarinato la nostra pasta e poi con dei coppa-pasta piccoli ricavare dei biscottini altri cm.1.
Posizionarli su una teglia coperta da carta forma ben distanziati da loro.
Infornare a 180° per 10 minuti.
Raffreddare bene prima di servire.
Se conservati in una scatola di metallo si conserveranno per più giorni.

Con questo partecipo al contest:

MA SI...ZENZERIAMO



Chi è pratico di casa mia sa che tengo un cassettone della cucina esclusivamente per le spezie, tutte ermeticamente chiuse e catalogate.
Di solito le compro nei viaggi o comunque le faccio arrivare direttamente nei paesi delle spezie perché sono convinta che siano molto saporite e il loro profumo decisamente più intenso.
Le adopero molto in cucina e come in tutte le cose un po' anche a seconda dell'estro o delle voglie del momento.
Lo zenzero rientra tra queste e lo trovate in quel cassetto sotto diverse forme: polvere, radice e disidratato; usato non solo in cucina come “insaporitore” ha numerose virtù terapeutiche, tra queste vi cito solo il curioso fatto che si da alle donne incinte per contrastare le loro nausee.
All'inizio quando avevo letto di questo bellissimo contest, avevo detto che non avrei partecipato perché mi trovavo nella fase del “no zenzero grazie” ma poi appena aprivo il cassettone faceva bella mostra di sé così non potevo proprio non utilizzarlo.
Di solito poi è una spezia che metto solitamente nelle preparazioni salate,ma visto che l'ideatrice del contest è la blogger dei dolci per eccellenza, di quelli che sbavi solo a vedere le foto, non potevo che omaggiarla con questo crème caramel allo zenzero.


450 ML LATTE
150 ML PANNA
4 UOVA + 1 TUORLO
120 GR ZUCCHERO
20 GR ZENZERO DISIDRATATO e CARAMELLATO

x il caramello
100 GR ZUCCHERO
30 GR ACQUA
1 CUCCHIAINO DI ZENZERO

Mettere a scaldare il latte con la panna intanto che in una ciotola sbattiamo le uova e i tuorli con lo zucchero finché diventino gonfi.
Quando i liquidi saranno caldi e non bollenti versali nel nostro composto di uova e continuare a sbattere in modo da ben amalgamare.
Aggiungere lo zenzero disidratato e caramellato tagliato a piccoli pezzettini.
Intanto preparare il caramello mettendo in un pentolino lo zucchero, lo zenzero in polvere e l'acqua.
Lasciare che da solo, senza toccarlo si brunisca e poi togliere dal fuoco e versare subito sul fondo degli stampini.
A questo punto versare anche il composto di uova e panna e mettere i pirottini a cuocere a bagnomaria per almeno 45 minuti/1 ora.
Togliere i pirottini fuori dall'acqua e far raffreddare per consolidarsi.
Allora dai che partecipo anche io:

EATING OUT A MADONNA DI CAMPIGLIO


Va bene lo ammetto per una volta sono stata colta impreparata, posso solo dire a mia discolpa che nessuno sarebbe pronto ad incontrare la principessa Sissi e a vivere una serata di altri tempi!
Ma andiamo con ordine altrimenti mi crederete pazza, eccoci arrivati alla rubrica dell'eating out.
Stavolta la meta è di quelle di élite: Madonna di Campiglio.
Madonna di Campiglio è una località turistica della provincia di Trento, situata a 1.522 m s.l.m. nell'Alta Val Rendena, fra le Dolomiti di Brenta e il Gruppo dell'Adamello.
Un grande paese immerso in una natura spettacolare e mozzafiato, uno dei maggiori poli sciistici a livello nazionale, offre divertimenti e svaghi per ragazzi in cerca di notti brave e sciate da campioni, disponendo di numerosissimi impianti di risalita per la pratica dello sci alpino e dello snowboard, ma è anche un tranquillo rifugio per le famiglie che si vogliono godere le vacanze sulle Dolomiti.
Lo sapete tutti che da queste parte la cucina locale è fantastica grazie proprio ai prodotti che la natura offre, frutti di bosco, miele, selvaggina, formaggi che sanno di latte e pascoli all'aperta, per cui vi troverete davanti ad ampia scelta di ristoranti ma se come me, amate riempirvi le valigie di questi prodotti, non vi resta che entrare nel negozio Il rustico Ballardini, v.le Dolomiti di Brenta,n.45,: un vero tempio della gastronomia.
Inutile dirvi che i miei uomini mi hanno persa qui dentro per poi ritrovarmi sommersa sotto una valanga di prodotti tipici che non vedo l'ora di provare.
Ovviamente essendo un posto chic non possono mancare anche moltissime boutique che vendono articoli per la casa, bellissimi e che faranno bella mostra nelle vostre cucine: unica nota dolente...un po' carucci!
Essendo anche una stazione di movida giovanile da non perdere i ritrovi in piazzetta per prendersi un aperitivo oppure per il dopo serata, magari a ritrovarsi a bere una birra alla Stubedi Franz Josef
che offre cucina spartana e diversi tipi di birra.
Non ho incontrato nessun vip ma qualcuno di ben più importante, un personaggio che ha fatto la storia, forse il mito di tutte le bambine: la principessa Sissi.
Ecco che ritorna la svalvolata” direte voi, ….no, vi posso assicurare di averla vista con il suo magnifico vestito bianco che volteggiava e ballava in un fantastico salone, peccato solo non aver avuto la macchina fotografica per immortalare l'evento!
Adesso sì che vi ho messo un po' di curiosità, vero?!...dai che vi svelo tutto!
Madonna di Campiglio si sviluppò soprattutto a partire dall'Ottocento: meta dell'aristocrazia europea, la località conobbe infatti un vero e proprio revival turistico quando l'imperatrice Elisabetta d'Austria, nota come Sissi, decise di trascorrervi un periodo di villeggiatura, prima nel 1889 e poi nel 1894, afittando i due piani superiori del Relais des Alpes,(IGV).
Ed è proprio qui dove, senza ombra di dubbio, vi consiglio di soggiornare
Non solo quindi potrete fare un piccolo tuffo nel passato come ho fatto io, ma sarete sicuramente coccolati dalla gentilezza dello staff e dell'animazione, che sarà solerte a far divertire oltre che voi anche i vostri figli di tutte le età.
Inoltre, ogni anno Campiglio è sede del cosiddetto Carnevale Asburgico dell'imperatore Francesco Giuseppe. Tutti gli anni nel salone centrale dell'hotel, magnificamente arredato, si tiene la cena del carnevale asburgico una manifestazione culturale e turistica che, giunta ormai alla sua 28ª edizione, vede uomini e donne, rigorosamente vestiti d'epoca che si alterneranno tra portate sontuose e passi di valzer, sotto gli occhi della principessa e l' imperatore Francesco Giuseppe!
Sembra veramente di essere trasportati nel tempo e il magnifico allestimento dell'hotel non fa che accentuare di più l'atmosfera; ero veramente incantata a vedere questi abiti bellissimi con occhi sognanti da bimba che giuro mi sono bloccata e non ho fatto neanche una foto!
Ovviamente un piccolo cenno culinario al ristorante dell'hotel: veramente tutto squisito, con ampia scelta e un banco sontuoso di dolci ogni volta diverso, vi assicuro.... da lasciarci gli occhi!
Prima di lasciarvi alla ricettina, ovviamente tipica della zona, ma che potrete preparare anche voi a casa, non mi resta che consigliarvi questa località, (magari proprio in occasione di questa festa) e sopratutto questo hotel fantastico che ci ha ospitato e che ci ha fatto rivivere un po' di storia (un particolare ringraziamento al Sig. Giovanni, amministratore delegato di questa struttura IGV).

PATE' DI LARDO

300 GR LARDO DI CAMPIGLIO
NOCE DI BURRO
ROSMARINO
TIMO
PEPE NERO E ROSSO

Prendere un bel pezzo di lardo di Campiglio e poi tagliarlo in pezzi più piccoli.
Aggiungerlo alle erbe aromatiche come rosmarino e timo tagliate prima con la mezzaluna e una spruzzata di pepe nero e una di pepe rosso.
Frullare tutto insieme e poi all'ultimo aggiungere anche una noce di burro per rendere tutto più omogeneo.
Il patè di lardo si conserva chiuso in un barattolo per diverso tempo e vi conquisterà per la sua versatilità in cucina, sia su semplici crostini sia come insaporitore per torte salate e primi piatti.

SI IMPASTA DI NUOVO....


Dopo il successo della prima volta, perché non replicare?!
Si lo ammetto mi sta piacendo impastare e fare il pane e di sicuro il prossimo passo sarà il lievito madre, anche se per adesso sono contenta dei risultati ottenuti e la foga con cui viene finito in casa mi fa capire che è sempre molto apprezzato.
In occasione della festa dell' Italia mi è venuto in mente un pane tutto nostrano con i nostri colori:verde, bianco e rosso e anche il sapore è proprio tipico nostro!

250 GR FARINA PIVETTI X PANE CASALINGO
100 GR STRUTTO
25 GR LIEVITO DI BIRRA (1 PANETTO)
1 CUCCHIAIO DI ZUCCHERO
1 CUCCHIAINO DI SALE
180 GR ACQUA TIEPIDA
60 GR OLIVE VERDI DENOCCIOLATE
75 GR POMODORI SECCHI
100 GR PARMIGIANO

Far sciogliere il lievito di birra nell'acqua tiepida con lo zucchero in una ciotola coperta.
Quando diventa gonfio e i lieviti iniziano a fare effetto versare tutto insieme alla farina, allo strutto e al sale dentro l'impastatrice.
Impastare qualche minuto in modo da formare una bella palla gonfia.
Lasciar riposare per una ora in luogo caldo.
A questo punto unire le olive tagliate a rondelle, i filetti di pomodoro tagliati finemente e il parmigiano grattato e rimpastare per qualche minuto.
Dividere l'impasto in tanti panetti, dando la forma desiderata e poi lasciare risposare per ancora due ore in un luogo caldo.
Il volume deve raddoppiare.
Passato il tempo infornare a 180° per 30 minuti circa.
Togliere dal forno e lasciar raffreddare prima di servire.
Per dare l'effetto lucido io non uso l'uovo ma quando i panini sono ancora caldi li spennello di burro salato, che conferisce lo stesso una bella lucidità e un profumo intenso.
Con questa ricetta partecipo al contest:

UN DOLCE SEMPLICE


Di nuovo lunedì e così l'inizio di una settimana piena di lavoro e di impegni; da una parte vi dirò non mi dispiace ritornare alla rassicurante quotidianità anche perché la settimana scorsa è stata veramente impegnativa.
Ma lasciamo tutto alle spalle e iniziamo con gran grinta questa settimana, magari con un pieno di energia, data da un dolcino confortante e rustico.
Quando ho visto questo sorriso accompagnato da una fettina di torta, mi si è aperto il cuore e subito sono stata invogliata a farla.
Avevo voglia proprio di un dolcino rustico, senza grosse pretese se non la presenza di frutta secca e dolci pezzettini di frutti disidratati; un sapore pulito, perfetto da mangiarsi così da solo oppure accompagnato da marmellate fatte in casa.
Per cui vi lascio la mia versione del plumcake con frutta disidratata e secca oppure se volete cliccate pure alla fonte che vi assicuro è indice di garanzia!


250 GR FARINA
20 GR UVETTA
1 TAZZINA DI LIQUORE AMARETTO
20 GR NOCCIOLE
20 GR FRUTTA SECCA DISIDRATATA
120 GR ZUCCHERO DI CANNA
120 GR BURRO
3 UOVA
1BUSTINA DI LIEVITO.
3 AMARETTI SECCHI SBRICIOLATI

Tostare le nocciole a parte.
Tagliare la frutta secca disidratata a piccoli pezzettini e mettere ad ammollare l'uvetta.
Sbattere energicamente le uova con il burro ammorbidito e lo zucchero di canna.
Quando il composto diventa gonfio e spumoso aggiungere lentamente e setacciandola la farina in modo da non formare grumi.
Aggiungere a questo punto l'amaretto e i pezzetti di frutta e le nocciole.
Continuando a girare in modo da amalgamare gli ingredienti unire anche il lievito.
Versare in uno stampo da plumcake.
Sbriciolare finemente con le mani sopra gli amaretti secchi in modo da formare una crosticina.
Infornare per 40 minuti a 170°.

VIOLE


Nella mia passeggiatina primaverile dello scorso week end ho visto delle viole che mi hanno riempito il cuore e inevitabilmente il mio pensiero è subito corso a lui: mio nonno Angelo.
Mio nonno era una persone dedita al duro lavoro della terra, inflessibile, grande lavoratore ma anche una persona gioiosa che amava di gran cuore la sua famiglia.
Come unico passatempo, oddio per quel poco che gli era permesso visto il lavoro molto duro che lo aspettava quotidianamente, amava passeggiare, a volte non senza preoccupazioni da parte nostra soprattutto quando gli anni si facevano sentire.
In primavera ogni volta che tornava da una delle sue passeggiate non si dimenticava di portare a casa alle sue donne le violette.
Amava moltissimo questo fiore e il suo profumo, era incantato dal suo colore e per sempre me lo ricorderà.
Ecco che questo fiore accompagna così questo finger food, perché a volte è bello ricordarsi delle persone a noi care e scomparse anche nelle piccole cose.


ROTOLINI DI TACCHINO
X la pasta
120 RICOTTA FRESCA DI MUCCA
150 GR FARINA
SALE

X il ripieno
1 CIPOLLA
50 GR NOCCIOLINE AMERICANE
20 GR UVETTA
1 CUCCHIAIO PREZZEMOLO TRITATO
300 GR CARNE DI TACCHINO

Impastare prima con la forchetta e poi con le mani la farina con la ricotta fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Formare una palla e lasciare risposare in frigo per almeno mezz'ora.
Intanto tagliare a fettine sottili la carne e le cipolle finemente; unire all'uvetta e far rosolare in una padella antiaderente con un filino di olio per almeno 10minuti in modo che la carne si rosoli per bene.
Regolare di sale e spolverizzare con il prezzemolo tritato.
Intanto stendere la pasta su un piano di lavoro infarinato con il mattarello e poi ritagliare dei rettangoli di cm.9 x 13.
Versare all'interno la carne e poi arrotolare su se stesso il tutto.
Spennellare i rotolini con un filo di olio e poi metterli nel forno per 12 minuti a 180°.

TAGLIOLINI ALLE ORTICHE

Dopo il mio sfogo di venerdì sul fatto che il mio stomaco e la mia mente anelano alla primavera avevo bisogno di conferme.
Così armata di valigia e macchina fotografica sono partita alla ricerca di qualche segno tangibile dell'arrivo della nuova stagione; consapevole che abitando nella estesa e piatta pianura padana non avrei trovato nulla che mi facesse ben sperare, mi sono spostata di soli 90 km per trovarmi davanti ad un altro scenario.
Un bellissimo sole, un mare splendido e finalmente fiori....il paradiso?!.
La prima cosa che è ho fatto è stato indossare un paio di scarpe comode, una borsa a tracolla con dentro un paio di forbici e una bustina che raccogliesse i frutti della mia passeggiata.
Non potete immaginare la mia gioia a vedere un tripudio di colori, di raccogliere nei piatti dei fiorellini e soprattutto quello che la natura mi regalato, un vero dono prezioso: le ortiche.
Dovete sapere che quando ero piccola avevo una zia che ci preparava con amore e con meticolosità (perché non ha mai perso un colpo) il bunet (dolce tipico piemontese) una volta alla settimana e in stagione era accompagnato dai tagliolini di ortiche.
Quegli spaghettini verdi dal sapore unico e speciale vi posso assicurare che me li sogno ancora adesso, per cui vedendo le ortiche ai lati di un fossato non ho potuto non raccoglierli e gioire di questi segni primaverili.
Visto il sapore di questi taglioni è veramente unico e leggermente pungente vi consiglio di non abbinarli a sughi forti che coprano del tutto il loro gusto: io per esempio ho optato per un semplice ragù di verdure e prosciutto impreziosito da ciliegine di mozzarella.
Per chi non avesse mai raccolto le ortiche consiglio di munirsi di un paio di guanti e di staccare solo le punte più in alto che sono le più tenere.


X la pasta
100 GR DI ORTICHE SBOLLENTATE
200 GR FARINA DI SEMOLA
2 UOVA
SALE, OLIO

X il sugo
1 CAROTA
1 CIPOLLA DI PICCOLE DIMENSIONI
1 GAMBO DI SEDANO
4 FILETTI DI POMODORO ESSICATO
1 CUCCHIAIO DI SUCCO DI POMODORO CONCENTRATO
50 GR PROSCIUTTO COTTO TRITATO
100 GR CILIEGINE DI MOZZARELLA FRESCHE
SALE, OLIO


Lasciare in ammollo per qualche minuto le ortiche che avrete raccolto in maniera tale da ripulirle dalla eventuale polvere.
Metterle poi a bollire per qualche minuto in abbondante acqua salata; devono semplicemente diventare più morbide per cui basta veramente poco tempo.
Scolarle e strizzarle e lasciarle raffreddare.
Una volta che sono fredde tritarle finemente con un mixer e poi unirle alla farina, alle uova, aggiungendo un pizzico di sale e un goccio di olio.
Impastare energicamente in maniera da creare una bella palla omogenea ed elastica.
Avvolgere la palla in un telo e lasciare riposare in frigo almeno mezz'oretta.
Intanto preparare il nostro sugo tagliando a mirepoix tutte le verdure e tritando finemente il prosciutto.
In un tegame di alluminio versare un filo di olio e poi le nostre verdure.
Proseguire la cottura con il coperchio per almeno 10 minuti poi aggiungere il succo di pomodoro concentrato e il prosciutto.
Regolare di sale.
Girare per amalgamare e proseguire la cottura per ancora 10/15 minuti a fuoco moderato.
Le verdure si devono leggermente ammorbidire e insaporire tra di loro.
Riprendere la pasta e stenderla in rettangoli con il mattarello.
Passarli più volte nella macchina per ottenere la giusta consistenza e poi trasformarli in tagliolini.
Mettere su intanto una pentola con abbondante acqua salata ed un cucchiaio di olio.
Appena l'acqua bolle versare i nostri tagliolini che ci metteranno all'incirca 5 minuti a cuocere.
Tirarli su con la schiumarola ed amalgamarli al sugo, aggiungendo se necessario un cucchiaio di acqua di cottura.
Servire nei piatti e predisporre sopra le nostre ciliegine di mozzarella!


Comunicazione di servizio:avrei dovuto essere in viaggio per un tour gastronomico con scelti food blogger invece per motivi famigliari e di salute (aveva ragione mi sa quel medico quando diceva ...”non sei più tanto giovane”) sarò leggermente assente anche dai vostri blog per tutto il resto della settimana, anche se la mia programmazione rimane invariata.

MISSILI ALLA ZUCCA

Con lei abbiamo fatto quantità industriali di ravioli, l'abbiamo utilizzata nei risotti e negli gnocchi, mia mamma l'ha trasformata in torta, e poi ancora l'abbiamo provata in cocotte e frittate, ma lei era l'ultima di quelle che vengono dal contadino e meritava una fine speciale.
Ma di chi sto parlando?...ma della zucca!
Letteralmente in casa la adoriamo e per fortuna conosciamo chi all'inizio della stagione ce ne dà un po' del suo campo (senza contare quelle di straforo della mamma di Marina quando la vado a trovare) ma ovvio che sul finire della stagione un po' inizia a stufare.
Ero quindi alla ricerca della ricetta perfetta, di quelle nuove che se va bene il prossimo anno diventerà parte del quotidiano e così, in una fredda e piovosa giornata io, la zucca e il mio piccolo aiutante ci siamo ritrovati in cucina.
L'idea iniziale era quella di fare dei passatelli alla zucca ma in corso d'opera mi sono resa conto che senza l'attrezzo dei passatelli mi sarebbe risultato un po' difficile; intanto il pupo impastava da soli e con le sue manine mi risolveva il problema,”mamma guarda ho fatto un missile”.
Mi è piaciuta quella forma, mi è piaciuto che sia nato da lui,ognuno è diverso dall'altro e non vi dico come mi sono divertita a farli, non bisogna fare attenzione che siano perfetti anzi la loro bellezza sta proprio nell'essere così imperfetti, all'apparenza fragili ma vi assicuro che se escono dalle mani di un bambino di 5 anni resisteranno alla cottura.
Ecco perché ho deciso di partecipare con questa ricetta alla raccolta per la fondazione Santa Lucia.
Ovvio che leggendo quel post quel giorno da mamma ne sono rimasta colpita.
Sapevo di dover partecipare perché spero così di dare il mio piccolo contributo, ma mi sono sempre scervellata con una ricetta fatta da me che magari potesse strappare un sorriso a solo vederla.
E poi invece ho pensato al sorriso che aveva mio figlio a farli, a come ci siamo divertiti e come
era orgoglioso dei suoi missili, e così con la speranza di poter fare sempre insieme a loro tante belle esperienze, con il coraggio di affrontare insieme la vita non potevo non dedicare questa ricetta.

MISSILI ALLA ZUCCA

200 GR ZUCCA PULITA E COTTA
40 GR PARMIGIANO REGGIANO
2 AMARETTI SBRICIOLATI FINEMENTE
100 GR PANGRATTATO circa, (ricordatevi che dipende dalla zucca e da quanto assorbe)
SALE
NOCE MOSCATA

x il condimento
BURRO E SALVIA

Mettere a cuocere la zucca e una volta cotta farla raffreddare.
Schiacciare la polpa con una forchetta in una terrina e poi aggiungere il parmigiano grattato, gli amaretti ridotti a polvere e il pangrattato.
Sul pangrattato ho dato una dose indicativa perché dipende dalla zucca quando assorbe.
Regolare di sale e spruzzare sopra un po' di noce moscata.
Amalgamare molto bene gli ingredienti e poi riporre in frigo per almeno mezz'ora.
A questo punto prendere il composto e fatevi aiutare dai vostri aiutanti....se non avete figli chiamate qualche bambino che conoscete, saranno ben contenti di darvi una mano e loro vi insegneranno a fare i missili, perché l'abilità sta nel crearli con piccole manine impastando, tirando, girandoli tra di loro, insomma, sarà facile per la loro immaginazione creare una forma così imperfetta!.
Una volta pronti i missili metterli nel frigo a raffreddarsi ancora per mezz'ora (sono buoni anche prepararli e congelarli).
Mettere intanto abbondante acqua salata in un pentolino.
Quando l'acqua bolle buttare i nostri missili e poi appena vengono su tirarli fuori con la schiumarola.
Condirli con burro e salvia, ottimi anche in brodo!